Basket
NBA 2020: è la notte del ritorno in campo. Otto partite a franchigia, ancora quattro posti playoff disponibili
Si ricomincia. La stagione NBA 2019-2020 riparte nella bolla di Orlando, a Disney World, con tre campi che mettono in scena quel che rimane di una regular season mutilata dalla pandemia di coronavirus. La positività di Rudy Gobert ha messo in moto tutto quello che si è visto negli ultimi quattro mesi e che prenderà forma nella notte.
Al di là del nuovo via in quanto tale, con Jazz-Pelicans e Clippers-Lakers, la vera attenzione è posta sulla lotta per i playoff, differente tra Eastern e Western Conference (il che si rispecchia nella composizione delle 22 franchigie che sono state portate dentro la bolla). Brooklyn Nets, Orlando Magic e Washington Wizards sono in lotta per due posti a Est, mentre dall’altra parte ci sono Mavericks, Grizzlies, Trail Blazers, Pelicans, Kings, Spurs e Suns.
Difficile, anche alla luce delle partite di preparazione, indicare veramente che cosa può succedere in questa nuova ripresa, ferme restando preferenze che vanno a Milwaukee Bucks da una parte e Los Angeles, tanto Lakers quanto Clippers, dall’altra. Ciò che è più importante, però, è che, come comunicato dalla lega, nessun giocatore tra i 344 nella bolla è positivo al Covid-19. Un segnale, questo, di come l’organizzazione stia riuscendo a funzionare in una maniera valida in questo senso.
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Per gli appassionati europei, la gradita novità è rappresentata dal fatto che tante partite si giocheranno a orari ben più che possibili per il Vecchio Continente. Questo è un effetto del fatto che si giochi su tre campi in una stessa città: la necessità di organizzare le fasce orarie secondo una programmazione che, per forza di cose, deve garantire la possibilità di mettere in piedi un numero adeguato di partite al giorno, per rappresentare quanto più possibile i temi della NBA normale, in cui di solito il finale di stagione regolare è pieno di giornate in cui possono capitare 13, 14 o addirittura 15 partite nella stessa notte. Una cosa è possibile: doversi aspettare l’inaspettato. E di inatteso, in quest’annata, e soprattutto in questo anno, è già successo tanto. Non necessariamente dalla parte giusta della storia.
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federico.rossini@oasport.it
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Foto: LaPresse