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Pattinaggio artistico a rotelle, Silvia Stiblj a Figure2u: “Agli ultimi Mondiali ho pattinato per me stessa e i piedi sono andati da soli”

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Nel corso degli ultimi anni abbiamo ricordato spesso due rimonte leggendarie avvenute nel mondo del pattinaggio di figura, quella incredibile di Yuzuru Hanyu ai Mondiali d Helsinki del 2017 e la commovente scalata di Aljona Savchenko e Bruno Massot alle Olimpiadi Invernali di PyeongChang. Nel 2019 è successo qualcosa di speculare ai due casi citati nel mondo del pattinaggio artistico a rotelle. Silvia Stibilj ha infatti salutato l’attività agonistica vincendo il quinto titolo iridato consecutivo ai World Roller Games di Barcellona (Spagna) grazie a una recupero straordinario dal quarto posto, toccando il punto massimo di una specialità, la solo dance (danza singola), entrata in punta di piedi agli albori del nuovo millennio e diventata nel corso del tempo una straordinaria fucina di talenti.

Silvia Stibilj, in questo momento in dolce attesa, ha parlato a lungo della sua incantevole performance pattinata sulle note de “Somewhere over the rainbow e di molto altro ai microfoni di Figure2u, la rubrica di approfondimento sulla disciplina curata da Franco Culcasi su Sport2u, la WebTv di OA Sport.

Una carriera gloriosa quella della pattinatrice triestina, iniziata però con il classico singolo, dove ha raggiunto anche livelli significativi: “Ho cominciato a pattinare perché mio fratello pattinava, lui era più grande di 9 anni, mia madre portava lui e sono cresciuta anche io in quell’ambiente, nonostante abbia messo i pattini a soli due anni e mezzo non ho mai avuto crisi o ripensamenti. Sono nata singolista e sono arrivata a staccare anche il doppio axel e il triplo salchow“. Poi l’approccio con la Solo Dance, arrivato grazie al suo ex allenatore Fabio Hollan, attualmente CT della Nazionale azzurra: “È stato lui a portare la disciplina in Italia: abbiamo iniziato per gioco, prima con la Divisione nazionale, poi ho effettuato il passaggio all’internazionale senza sapere dove sarei arrivata, nel frattempo mi sono resa conto che praticare due discipline, libero e solo dance, era impegnativo e ho dovuto fare una scelta, ho scelto la danza“.

Dopo tanti anni di successi nelle categorie giovanili nel 2012 è iniziata anche la fortunata avventura ricca di medaglie in coppia con Andrea Bassi. L’inizio per non fu dei migliori: “Nel 2012 ero al secondo anno Junior lui aveva interrotto la collaborazione con la partner dell’epoca, all’inizio non eravamo molto amici per una serie di motivi, diciamo delle ragazzate: prima la Solo Dance era unita tra donne e uomini quindi c’era un po’ di competizione visto che eravamo stati coinvolti in degli scontri diretti. Fabio Hollan, Sandro Guerra e Lorenza Residori hanno spinto affinché si formasse questa coppia, all’inizio eravamo freddi, le prime volte c’era un po’ di imbarazzo, non avevamo tanta confidenza, poi piano piano con il tempo il rapporto si è sviluppato e ora siamo quasi come fratello e sorella“.

Silvia Stibilj è diventata una vera e propria icona in una specialità ancora giovane che, per stessa ammissione della Campionessa, ha avuto una risonanza inaspettata: “ Prima la Solo Dance era considerata di serie b, sembrava qualcosa creato ad hoc per chi non era in grado di saltare, in realtà è un altro ramo che si è sviluppato bene, soprattutto perché le gare di alto livello adesso sono molto belle da vedere, alla stregua delle altre. La Solo Dance ha portato tanto movimento, dando a tanti bambini e bambine la possibilità di avere una chance in più, come successo anche con i Gruppi Show, i quartetti e il Precision.

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La grande bellezza delle gare ad alto livello è stata sciorinata in occasione dei World Roller Games di Barcellona, dove l’azzurra ha scritto la storia grazie a una gara memorabile, eseguita nell’anno più difficile, quello dell’introduzione del nuovo sistema di punteggio Rollart che ha sparigliato non poco le carte in tavola: “È stato il Mondiale delle mille incertezze. Le avversarie non stanno a guardare e, avendo vinto molti titoli, hanno avuto me come punto di riferimento e stimolo per fare meglio. Vincendo quattro mondiali di fila non sapevo come rimettermi in gioco, quindi nell’ultima stagione ho deciso di fare dei cambiamenti, mutuando lo stile della mia free dance e dando un tocco diverso al mio aspetto: cambiare però ti porta ad avere delle incertezze, in quanto ti senti privata dei tuoi cavalli di battaglia. Sono arrivata a Barcellona già con l’idea di smettere nel 2019. Paradossalmente però il quarto posto ottenuto dopo la style mi ha stimolato, mi ha dato la forza per poter salutare le competizioni da vincente, altrimenti avrei dovuto continuare per un altro anno. Sono entrata in una sorta di mondo mio, in trance agonistica: volevo fare il disco della vita, pattinare per me, non pensando ai livelli, al Rollart e pattinando come sempre ho pattinato, ed è stata la cosa giusta, i piedi sono andati da soli; il Rollart e i livelli a noi più vecchietti fanno vivere peggio la gara, i piccolini non hanno di questi problemi“.

Un cammino costellato di successi e con un futuro già scritto, rigorosamente sempre dentro la pista, da coach: “Io sto allenando già da ora, con tutta la pancia. Cammino su e giù come una saetta e, fino a che la pancia lo permette, vado avanti“. Di seguito l’intervista completa.

SILVIA STIBILJ A FIGURE2U
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Foto: Raniero Corbelletti (per gentile concessione di Fisr, Federazione Italiana Sport Rotellistici)

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