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Rally, Mondiale 2020: il Rally di Turchia potrebbe non disputarsi per questioni economiche
La composizione del puzzle rappresentato dal Mondiale rally 2020 prosegue con enormi difficoltà. WRC e FIA nelle ultime settimane avevano ufficializzato il proseguimento del calendario (che in inverno aveva già visto le tappe di Montecarlo, Svezia e Messico) seppur tra mille incognite ma, quantomeno, un programma era stato messo nero su bianco. La ripartenza avverrà nel fine settimana del 4-6 settembre con il Rally di Estonia a Otepää, nella regione di Valgamaa, per una tre-giorni che riporterà finalmente l’azione sullo sterrato baltico.
La tappa successiva dovrebbe essere quella del Rally di Turchia (24-27 settembre) ma, a quanto riferisce Rallylink, nelle ultime ore è divenuta a forte rischio. Le problematiche non riguardano l’emergenza sanitaria globale come si potrebbe pensare, ma affonderebbero le radici su questioni economiche. Al momento gli organizzatori starebbero comunque lavorando per rendere possibile la competizione, ma nulla sarebbe stato ancora definito e tutto rimane ancora nebuloso.
La gara turca, che dovrebbe prendere scena nella zona di Marmaris, storicamente finanziata dal governo locale, sembra che non avrebbe neppure rinnovato con WRC per il Mondiale 2021. Per fare capire come si stia sviluppando la situazione, il sito internet ufficiale della gara è ancora aggiornato alla scorsa edizione, mentre a due mesi dal via del Rally non è stata ancora pubblicata la Guida completa. Non propriamente il modo migliore per smentire problemi economici. I responsabili della manifestazione non hanno commentato la situazione, né sul fronte del presente (con eventuale spostamento del Rally in Belgio) nè sul futuro. Vedremo, quindi, come si dipanerà la situazione di questo tribolatissimo Mondiale 2020 che, dopo la prova turca vedrà i Rally di Germania, Italia e Giappone.
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Lapresse