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Rugby, Top 12: Firenze e San Donà a rischio iscrizione

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Rischia di essere un massimo campionato ridotto quello che prenderà il via la prossima stagione nel rugby italiano. Mentre ieri la Federazione ha annunciato le possibili date per la ripartenza (dall’ipotesi di fine settembre a quella di gennaio, passando per novembre), da alcune società arrivano notizie non confortanti riguardo lo stato di salute economico e il rischio, concreto, è di non vedere due squadre al via. Si parla, infatti, da tempo di problemi per il San Donà e per i Medicei di Firenze.

A San Donà è già quasi un libera tutti. Diversi, infatti, i giocatori che si sono accasati altrove, dall’ex azzurro Paul Derbyshire a Sam Katz, passando per Andrea Ceccato. Secondo le voci, però, la società avrebbe detto all’intera rosa di essere libera di trovare un’altra sistemazione, perché a oggi non sarebbe garantita l’iscrizione al massimo campionato italiano, che scade il prossimo 31 luglio. L’emergenza Coronavirus ha portato a un tracollo delle entrate del club, gli sponsor sono in crisi e senza un aiuto federale difficilmente San Donà sarà al via del prossimo Top 12.

Situazione speculare anche a Firenze, dove i Medicei hanno già detto addio al coach, Pasquale Presutti, mentre diversi giocatori hanno lasciato il club. Nomi importanti, come Carel Greef, Dan Newton e Segundo Tuculet, ma altri potrebbero seguire. Anche in questo caso i problemi sono economici e riguardano i mancati introiti di questa stagione, cui si sommano i tagli delle sponsorizzazioni e l’incertezza su un possibile sostegno da parte della Fir. Per i Medicei, dunque, l’ipotesi concreta di fare un passo indietro e di non iscriversi al Top 12 il prossimo 31 luglio.

Dubbi riguardano anche la Lazio, anche se al momento il club romano sembra più indirizzato all’iscrizione dal Top 12 piuttosto che alla rinuncia. Il rischio, dunque, è di un campionato che da 12 squadre si riduca a 11 o a 10, addirittura. I tempi ristretti rendono difficile un ripescaggio dalla Serie A (secondo quanto riferisce Rugbymeet il Verona avrebbe declinato l’offerta) e, dunque, la possibilità di una riduzione dei ranghi per il massimo campionato italiano è concreta. E, forse, al di là del dispiacere per i guai di San Donà e Firenze, questo potrebbe essere anche un fattore positivo, perché da tempo molti osservatori notano che un massimo campionato a 12 squadre non è sostenibile, né economicamente né sportivamente.

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Foto: Daniele Bettazzi – LPS

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