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Tennis. Trofeo Città di Bologna: racconto di una storia romantica

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Molte idee che si trasformano in progetti che di seguito portano al risultato prefissato, spesso nascono a tavola tra amici. Un anno fa, era fine giugno, è proprio quello che successo a noi ragazzi di una volta, il più giovane ha cinquantasei anni, seduti a cena al Circolo Tennis di Vignola in Provincia di Modena. Eravamo andati a vedere mia figlia Cecilia che giocava i quarti di finale di quel torneo di tennis.

Dopo la partita, oltre al nostro gruppo di amici, si fermarono a cena formando una grande tavolata, anche mia figlia, vincente (brava Ceci), la sua avversaria, genitori e nonni al seguito.
Era una serata fantastica, non tanto per il clima perché alle 22,00 c’erano ancora 35 gradi, ma soprattutto per l’armonia che eravamo riusciti a creare. Era una cena d’altri tempi, da film di Pupi Avati. Un tipo di serata che noi, quei ragazzi di una volta, portiamo avanti ancora oggi ogni settimana dall’amico Lucio Andalò titolare de: Il Mulino Bruciato (figlio dell’ancor più grande Amato… di nome e di fatto) e dove partecipano da sempre:
Franco Conti detto “il Notaio”,
▫ Ivano Betti detto “l’Esperto”,
▫ Marco Costantini detto “il Tesoriere”,
▫ Giancarlo Poli detto “il Puma”,
▫ Fabio Mazzanti detto “Pimponi” (ha anche altri soprannomi, ma non posso riportarli),
▫ Antonio Toselli detto “il Produttore”,
▫ Gaudio Zanotti detto “Sommellier”,
▫ Galliano Bentivoglio detto “Ibra”
▫ Primiano Leccese detto “Satanello”.

Ad un certo punto, tra una tigella con prosciutto, un bicchiere di lambrusco e ciliegie locali (che sono di un’altra categoria), “il Notaio” si alza e dice: “Che armonia a questa tavola, che serata fantastica… ma perché non l’organizziamo noi un Torneo a Bologna? Con tutte le conoscenze che abbiamo vuoi non riuscirci?” Non fa in tempo a finire la frase che “il Puma” cade dalla sedia… solo una coincidenza. Probabilmente il caldo, ma soprattutto il vino o forse entrambi, stavano facendo effetto. C’è un attimo di silenzio tra noi ragazzi (di una volta. ndr), incrociamo gli sguardi e “l’Esperto” (Ivano Betti, ndr) dice: “io come sempre sto del 10%”. “Guarda che qui se va male, c’è da metterne..” ribatto io.

Dopo un botta e risposta degno di Amarcord di Fellini, la decisione viene presa: “ok.. facciamolo…” che danni fa il vino… L’unico problema, come spesso accade, è che quel “NOI” pronunciato dal Notaio è diventato un TU, e quel tu è il sottoscritto. Nel giro di qualche giorno ho preso contatti con il Giudice Arbitro del Torneo di Vignola, il mitico Gianpaolo Zoboli, che mi ha spiegato tutto quello che c’era da sapere per organizzare un Torneo di Tennis. Persona davvero gentile e disponibile, come l’altro Gianpaolo (Sensi ndr) il Giudice Arbitro di Bologna che mi ha dato una grossa mano perché il Torneo fosse in regola per essere messo in calendario dalla Federazione Italiana Tennis.

Fin dai primi giorni di Luglio dello scorso anno, ho iniziato a telefonare ad amici titolari di aziende, inviare email e nei mesi a seguire ho passato ore e ore dal grafico, in tipografia, e dopo dieci mesi di impegno e di duro lavoro eccoci qua: Prima Edizione del Trofeo Città di Bologna, Torneo di Tennis Nazionale. Come Prima Edizione la categoria è solo Femminile, sperando già dall’anno prossimo di abbinare quella maschile.

Ogni manifestazione che si rispetti, ha un fotografo d’eccezione. Il nostro sarà Bianca Costantini, ormai conosciutissima fotoreporter nel ramo sportivo ed anche (vedi le
coincidenze?) figlia del nostro amico Marco detto “Tesoriere”. Il Montepremi, molto elevato per un Torneo di questa categoria, nonostante alcuni partner, causa
lockdown, abbiano limitato il proprio intervento economico, è stato mantenuto. 4.000 € complessivi con premiazione intermedia anche per la Cat. 3. Ho raggiunto accordi per l’hospitality con l’Hotel Maggiore di Bologna e con la COTABO (Cooperativa Tassisti di Bologna) per il transfert.

Ma il GRAZIE, enorme come giusto che sia, va a tutti gli sponsor, all’Assessorato allo Sport del Comune di Bologna e a Confesercenti Ascom Bologna, perché senza il loro aiuto questa Manifestazione Sportiva non sarebbe mai nata. Un altro GRAZIE, enorme come il primo, va al Presidente Dino Galli del Nettuno Tennis Club che, insieme al Consiglio Direttivo e ai maestri Alessandro Ribani ed Elisabetta Contarini, ha accettato il nostro progetto.

E grazie anche a mia figlia Cecilia… che non mi ha chiesto nemmeno un euro per poter utilizzare la sua immagine sui manifesti…. Ma dopo tanta fatica e tanto sbattimento, durante una delle solite nostre cene al Mulino Bruciato ci siamo detti: “Perché limitarsi mentalmente a produrre solo un Torneo di Tennis come ce ne sono tanti e non trasformare l’idea avuta in quella fantastica serata a Vignola in un qualcosa di più grande? Perché non darsi un obiettivo ancora più importante?” Ed eccolo l’obiettivo: Riportare il Grande Tennis a Bologna, anche solo come manifestazione/esibizione, con i grandi nomi del Tennis Mondiale… e poi chissà. Come dove? Ma al PalaDozza !!! Il miglior impianto sportivo esistente in Italia. Certo, ci vorranno molti soldi, ma soprattutto l’impegno delle istituzioni locali e delle associazioni di categoria che possono dare un grosso contributo in termini organizzativi  coinvolgendo le tante realtà e le imprese del territorio.

Difficile? Direi impossibile, del resto tante cose lo sono… poi arriva uno e le fa e l’impossibile diventa realtà. Chiaramente restiamo tutti con i piedi per terra, ma visto che sognare, per ora, non è tassato, perché non farlo? Se non si arriverà a raggiungere il super mega obiettivo, perché è di questo che si parla, pazienza… Di sicuro ci saranno la seconda, la terza e, speriamo, la decima edizione del TROFEO CITTÀ DI BOLOGNA senza, comunque, porre limiti alla provvidenza.

Dario Pattacini

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