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Tennis: WTA Palermo 2020, Camila Giorgi, una prima volta e quel legame complesso con i tornei italiani

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C’è una giocatrice che farà il suo esordio assoluto al WTA di Palermo quest’anno, non avendolo mai frequentato agli inizi della sua carriera e non avendolo avuto a disposizione, dato che la licenza era finita temporaneamente in Malesia, i suoi anni finora più importanti in questo senso. Si tratta di Camila Giorgi, l’attuale numero 1 d’Italia.

Per la marchigiana Palermo è un’assoluta novità, ma anche un ritorno a giocare in quell’Italia con cui ha spesso avuto un legame conflittuale in termini di tornei da giocare. Il discorso, naturalmente, riguarda in particolare gli Internazionali d’Italia, nei quali esordì nel 2008, a livello di qualificazioni. Fu una lotta, quella con l’esperta americana Jill Craybas, che richiamò l’interesse del pubblico, che anche se la vide perdere al terzo ne riconobbe il grande potenziale.

Eppure lei il Foro Italico non l’ha più frequentato per tanto tempo, per vari ordini di ragioni, scegliendo di rimanere ferma oppure un’altra programmazione prima del Roland Garros. Di fatto, l’esordio romano a livello di main draw è avvenuto soltanto nel 2014, con lo scalpo della slovacca Dominika Cibulkova, allora top ten e con la fresca finale degli Australian Open raggiunta, ma anche con un noto rapporto a corrente alternata con la terra rossa (mai oltre il secondo turno a Parigi, quattro finali di cui una sola a livello di Premier Mandatory). Nella bolgia del Pietrangeli, il secondo turno le è stato allora fatale, contro l’americana Christina McHale.

Il 2015 l’ha vista non molto fortunata nel sorteggio, anche se con Jelena Jankovic si è trovata avanti in entrambi i set, per poi farsi raggiungere dalla serba, vincitrice 7-5 7-5. Il vero problema è arrivato nel 2016, in cui è tornata a non partecipare in piena rottura con la FIT, per via del mancato rispetto di accordi presi proprio con la Federazione che hanno portato a un imprecisato numero di veleni, cominciati con la scelta di non far parte del gruppo che doveva affrontare la Spagna per restare nel Gruppo Mondiale, continuati con l’impossibilità di partecipare alle Olimpiadi di Rio (per via della regola ITF che impone i buoni rapporti tra giocatori e federazione di appartenenza, caso che non era evidentemente quello in essere) e finiti tra mille strascichi poi in qualche modo risolti anche con Sergio Giorgi, il padre di Camila.

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In un modo o nell’altro, il ritorno a Roma passa dalle qualificazioni del 2018, però non superate, vista la sconfitta contro l’americana Danielle Collins (all’epoca ancora lontana dall’esplosione) nel turno decisivo. Quello rappresenta l’ultimo match giocato da Camila Giorgi in territorio italiano, Fed Cup compresa, poiché nel 2019 il serio infortunio al polso l’ha portata a saltare non meno di tre mesi di attività agonistica. Ora, con la ripartenza, arriva anche quella personale, e proprio dall’Italia, come numero 1 del nostro Paese, pur se dall’89° posto del ranking WTA.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Rena Schild / Shutterstock.com

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