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500 Miglia Indianapolis 2020: Fernando Alonso e il sogno Tripla Corona ancora vivo

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Fernando Alonso ci riprova e non molla. Dopo lo sfortunato ritiro del 2017 e la non qualificazione dell’anno scorso, lo spagnolo si rimbocca le maniche e lancia la propria sfida alla 500 Miglia di Indianapolis 2020. Il pilota asturiano vuole rompere il “tabù” della corsa più veloce del mondo e, contemporaneamente, prosegue nella sua rincorsa alla cosiddetta “Tripla Corona” per impreziosire la sua già eccellente carriera e, secondariamente, ripresentarsi nel 2021 in Formula Uno con un biglietto da visita davvero non da tutti e ribadire che è ancora un pilota di primissima fascia.

Il suo obiettivo è chiaro ormai da anni, da quando ha lasciato una McLaren troppo brutta per essere vera, e, quindi, non ci rimane che capire se Fernando Alonso sarà in grado davvero di centrare la “Tripla Corona”, ovvero vincere il Campionato del Mondo di Formula Uno (oppure il Gran Premio di Montecarlo), la 500 Miglia di Indianapolis e la 24 Ore di Le Mans. Non sarà un’impresa facile, ma l’ex ferrarista ha le potenzialità (e soprattutto la voglia) per farcela. La sfida, perchè tale è, della corsa sull’ovale più famosa del mondo, è quanto mai imprevedibile e le qualifiche lo hanno già dimostrato, con l’iberico che si è qualificato con qualche patema di troppo.

La gara, poi, sa sempre essere un vero e proprio terno al lotto. Nel 2017 il suo motore Honda lo abbandonò sul più bello, ma le vetture sono solamente una delle incognite nelle due ore e mezza di gara. Ci sono i sorpassi a quasi 400 kmh, le Caution, i pit-stop da fare nel momento giusto e, in poche parole, la corsa più veloce e complicata del mondo. Vincerla ti pone di diritto nel Gotha del motorsport, figuriamoci per Alonso, che in quel modo potrebbe completare la “Triple Crown”. Un risultato che molti hanno rincorso, ma solo un pilota è stato in grado di raggiungere.

Quali sono i precedenti, dunque? Chi, nella storia, ha saputo completare la illustre “Tripla Corona”? Questo riconoscimento (che non è ufficiale, ma solo platonico) è talmente esclusivo che, al momento, ha un solo rappresentante: il leggendario britannico Graham Hill (padre di Damon campione del mondo in Formula Uno nel 1996) capace di aggiudicarsi il Mondiale di Formula Uno nel 1962 e nel 1968 (e nel caso, ha vinto anche ben 5 edizioni del Gran Premio di Monaco) quindi la 500 Miglia di Indianapolis nel 1966 e la 24 Ore di Le Mans nel 1972. Un palmarès unico nel centenario mondo dell’automobilismo che lo posiziona laddove nessuno è mai arrivato, ma dove Alonso ha puntato il mirino da tempo.

Nella storia, inoltre, sono stati appena 12 i piloti in grado di conquistare almeno due prove di questo trittico: 

— 500 Miglia di Indianapolis e Mondiale di F1: Jim Clark, Mario Andretti, Emerson Fittipaldi e Jacques Villeneuve (che chiuse secondo a Le Mans nel 2008, sfiorando la tripletta).

— 500 miglia e 24 Ore di Le Mans: A.J. Foyt.

— 24 Ore di Le Mans e GP di Montecarlo: Tazio Nuvolari, Maurice Trintignant, Bruce McLaren.

— 24 Ore di Le Mans e Mondiale F1: Mike Hawthorn, Phil Hill. 500 Miglia e GP Montecarlo: Juan Pablo Montoya.

Capitolo a parte per Jochen Rindt che vinse la 24 Ore di Le Mans (1965), il GP di Montecarlo (1970), Mondiale F1 (1970). Tre corone, ma non quelle “ufficiali”, dato che mancava la 500 Miglia di Indianapolis.

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alessandro.passanti@oasport.it

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Foto: Lapresse

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