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500 Miglia Indianapolis 2020, i favoriti: Penske, Ganassi ed Andretti su tutti, ma tutto può succedere
Mancano pochi giorni all’edizione 2020 della 500 Miglia di Indianapolis, settimo round della NTT IndyCar Series. L’incertezza regna sovrana lungo i 200 giri. Come da tradizione, la 104° edizione dell’Indy 500 vedrà al via 33 piloti, pronti a sfidarsi in un evento che può cambiare la vita.
Tra gli iscritti alla gara sono otto coloro che nella loro carriera hanno avuto l’onore di baciare la Brickyard, la linea del traguardo dell’Indianapolis Motor Speedway che è composta dagli originali mattoncini che un tempo ricoprivano l’intero catino di Speedway (Indiana).
Il Team Penske si prepara a difendere il successo delle ultime due stagioni. L’australiano Will Power #12 (campione 2018) ed il francese Simon Pagenaud (campione 2019) comandano l’armata del ‘Capitano’ che accoglie, come da qualche anno a questa parte, Helio Castroneves. Il tre volte vincitore della Indy 500, a segno nel 2001-2002-2009, si ripresenta al via da favorito per una nuova affermazione. Ricordiamo che Helio, mai vincitore del campionato, è attualmente impegnato nell’IMSA WeatherTech SportsCar Championship (WTSC), la serie statunitense riservata ai prototipi ed alle GT. Non è escluso un ritorno del forte pilota sudamericano a tempo pieno nell’IndyCar visto il ritiro, al termine del 2020, di Acura (WTSC).
Tra gli alfieri del Team Penske spicca anche il due volte campione della serie Josef Newgarden. L’americano non è ancora riuscito nella sua carriera a cogliere il successo nella 500 Miglia, l’unico trofeo che manca nella bacheca del #1 del gruppo. Dopo le tre vittorie nelle prime sei gare, cinque titoli all’attivo ed il successo nella Indy500 del 2008, Scott Dixon è uno dei papabili per il successo. Il neozelandese di casa Ganassi ha l’opportunità di tornare nella victory lane a 12 anni dalla prima volta all’IMS. Gli svedesi Felix Rosenqvist e Marcus Ericsson potrebbero essere degli importanti outsider, entrambi in scena con la squadra di Chip Ganassi.
La 500 Miglia di Indianapolis potrebbe essere l’occasione per il Team Andretti di raddrizzare una stagione che per ora si è mostrata disastrosa. Gli americani Alexander Rossi e Ryan Hunter-Reay sono i due alfieri della squadra di Michael Andretti ad aver vinto negli ultimi anni questo evento. Il primo vinse da esordiente nel 2016, mentre dobbiamo tornare al 2012 per rivedere la splendida vittoria di Hunter-Reay. Entrambi potrebbero dire la loro, sopratutto Rossi che nelle ultime tre Indy500 ci ha deliziato con dei sorpassi pazzeschi. Anche il giovane statunitense Colton Herta #98 potrebbe dire la sua con la sua Dallara DW12 #98.
Tony Kannaan #14 (A. J. Foyt) e Takuma Sato #30 (Rahal) sono gli altri due protagonisti che hanno vinto ad Indy. Il brasiliano colse la sua unica vittoria sulla 2014, mentre Sato regalò al Giappone il primo sigillo della storia nel 2017. Nella lista dei piloti che potrebbero sorprendere c’è anche Fernando Alonso. L’asturiano di casa McLaren approda nel prestigioso catino di Indianapolis per la terza volta in carriera. Per il due volte campione del mondo di F1 si tratta però della seconda Indy 500 della carriera dopo l’eliminazione del 2019.
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Altri outsider, ma non meno importanti, sono gli americani Ed Carpenter e Graham Rahal. I due, proprietari delle omonime squadre, sfrutteranno la loro esperienza per cercare il primo successo in carriera sulla Brickyard.
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Foto: LaPresse