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500 Miglia Indianapolis 2020: numeri, statistiche, curiosità. Fernando Alonso e Helio Castroneves hanno un appuntamento con la storia

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Domenica 23 agosto si disputerà la 104ma edizione della 500 miglia di Indianapolis. La leggendaria gara statunitense avrebbe dovuto andare in scena lo scorso 24 maggio, ma è stata rinviata di tre mesi a causa dell’emergenza sanitaria generata dalla pandemia di Covid-19. Dunque, per la prima volta nella storia, l’evento verrà disputato a porte chiuse e in piena estate. Infatti tradizione vuole che la Indy500 si disputi in concomitanza del Memorial Day, il giorno in cui negli Stati Uniti si commemorano i soldati americani caduti in guerra, il quale cade a fine maggio. Quella del 2020 sarà quindi ricordata come un’edizione unica e anomala di una competizione secolare, essendo nata nel 1911.

VITTORIE

  • Sono settanta i piloti capaci di vincere almeno una 500 miglia di Indianapolis. Diciannove di essi hanno conquistato più di un successo e un terzetto è stato in grado di issarsi addirittura a quota 4 Il poker è stato firmato da A.J. Foyt (1961, 1964, 1967, 1977), Al Unser Sr. (1970, 1971, 1978, 1987) e Rick Mears (1979, 1984, 1988, 1991).
  • Nessuno ha mai vinto tre edizioni consecutive e solamente in cinque hanno realizzato il back-to-back. Oltre al già citato Al Unser Sr. (1970, 1971), hanno arpionato due edizioni di fila anche Wilbur Shaw (1939, 1940), Mauri Rose (1947, 1948), Bill Vukovich (1953, 1954) ed Helio Castroneves (2001, 2002).
  • Sono otto i partecipanti all’edizione 2020 già capaci di vincere una Indy500. Si tratta di Helio Castroneves (3 successi, datati 2001, 2002, 2009), Scott Dixon (2008), Tony Kanaan (2013), Ryan Hunter-Reay (2014), Alexander Rossi (2016), Takuma Sato (2017), Will Power (2018) e Simon Pagenaud (2019).
  • Per quanto riguarda i successi italiani, l’argomento va sviluppato. L’edizione del 1915 fu vinta da Raffaele De Palma, il quale era italiano di nascita, essendo venuto al mondo in Puglia nel 1882. Successivamente emigrò in America con la famiglia quando aveva dieci anni, ma mantenne passaporto italiano sino al 1920, anno in cui divenne a tutti gli effetti cittadino statunitense. Inoltre non bisogna dimenticare come Mario Andretti, vincitore dell’edizione 1969, sia nato in Italia nel 1940, prima di emigrare Stati Uniti nel 1955 ed essere naturalizzato americano nel 1964. Infine Dario Resta, trionfatore nel 1916, nacque in Italia, ma la sua famiglia in Gran Bretagna quando lui aveva solo due anni.
  • Troy Ruttman è il più giovane vincitore di sempre. L’americano nel 1952 primeggiò alla tenera età di 22 anni e 80 giorni.
  • Al Unser Sr. è il più anziano vincitore nella storia. Nel 1987 si impose a 47 anni e 360 giorni. Curiosamente, sfilò il record proprio al fratello maggiore Bobby Unser, che nel 1981 aveva vinto a 47 anni e 93 giorni!
  • Al Unser Sr. detiene inoltre il record del maggior arco temporale tra due vittorie. Lo statunitense si è imposto a distanza di 17 anni tra la prima (1970) e l’ultima (1987) volta.

POLE POSITION

  • L’americano Rick Mears detiene il primato assoluto in tema di pole position, avendone realizzate ben 6. Lo statunitense è partito davanti a tutti nel 1979, 1982, 1986, 1988, 1989 e 1991.
  • Sono sette i partecipanti all’edizione 2020 già capaci di ottenere almeno una pole position. Si tratta di Helio Castroneves (2003, 2007, 2009, 2010), Scott Dixon (2008, 2015, 2017), Ed Carpenter (2013, 2014, 2018), Tony Kanaan (2005), James Hinchcliffe (2016), Simon Pagenaud (2019) e Marco Andretti (2020).
  • Undici piloti hanno realizzato due pole position consecutive, nessuno si è mai spinto a tre.
  • Per quanto riguarda gli italiani, è doveroso ricordare la pole position siglata da Teo Fabi nel 1983. Il milanese è l’unico pilota effettivamente cresciuto e formato in Italia ad aver raggiunto questo traguardo. In tema di italo-americani, Ralph De Palma ha ottenuto due pole position (1920, 1921) da cittadino statunitense, mentre Mario Andretti ne ha firmate tre (1966, 1967, 1987).

2020 – APPUNTAMENTI CON LA STORIA

  • In linea teorica, Helio Castroneves potrebbe diventare il quarto pilota della storia (il primo non americano) a vincere per 4 volte la 500 miglia di Indianapolis. Il quarantacinquenne brasiliano è alla caccia del poker da più di un decennio ma, ormai da due anni, non gareggia più a tempo pieno e partecipa esclusivamente alla Indy 500. L’ultimo piazzamento di rilievo è datato 2017, quando concluse secondo.
  • Storicamente, la 500 miglia di Indianapolis fa parte della “Triple Crown del Motorsport” assieme al Gran Premio di Montecarlo di Formula 1 e della 24 ore di Le Mans. Sinora l’unico in grado di vincere tutte e tre le competizioni è stato Graham Hill. In linea teorica in questo 2020 Fernando Alonso potrebbe eguagliare il britannico, poiché lo spagnolo ha già vinto due volte sia nel Principato che nella maratona francese.

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PILLOLE

  • La tormentata edizione del 1996, caratterizzata dal boicottaggio di molti team e piloti di vertice, nonché segnata dalla morte di Scott Brayton, è ricordata come la più estrema di sempre. Quell’anno vennero infatti stabiliti tutti i record di velocità relativi alla manifestazione, i quali resistono ancora oggi. In prova l’olandese Arie Luyendyk percorse un giro alla media di 385,052 km/h, la tornata più rapida di tutti i tempi sul catino dell’Indiana. Inoltre, durante la gara, Eddie Cheever completò un passaggio alla media di 379,971 km/h, la più elevata di sempre registrata durante la Indy 500.
  • J. Foyt è l’uomo che ha partecipato al maggior numero di edizioni della 500 miglia di Indianapolis, ben 35, suddivise nell’arco di cinque decenni. La prima nel 1958 a 23 anni, l’ultima nel 1992 all’età di 57 anni!
  • Danica Patrick è l’unica donna a essere salita sul podio di una Indy 500, avendo concluso al terzo posto l’edizione del 2009.
  • L’autore della pole position ha vinto la gara 21 volte (pari al 20,4% dei casi).
  • Per 44 volte (pari al 42,7% dei casi) il vincitore è scattato dalla prima fila.
  • I piloti peggio qualificati ad aver vinto la 500 miglia di Indianapolis sono stati Ray Harroun (1911) e Louis Meyer (1936), i quali si sono imposti partendo per 28mi.

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Foto: La Presse

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