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Atletica, Diamond League 2020: un record del mondo, un primato europeo. Cheptegei, Ingebrigtsen, Warholm e i big incantano

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La prima tappa della Diamond League 2020 di atletica leggera è stata illuminata dal record del mondo sui 5000 metri firmato dall’ugandese Joshua Cheptegei, ma la serata di Montecarlo ha regalato grandissimo spettacolo con una sfilza di primati mondiali stagionali (praticamente in tutte le gare) oltre a un record europeo e a prove stellari al grande ritorno internazionale dopo il lockdown.

Un sublime Jakob Ingebrigtsen conquista il nuovo record europeo dei 1500 metri, stampando un rilevante 3:28.68, superando di 13 centesimi quanto fatto da Mo Farah proprio in questo stadio sette anni fa. Il norvegese si deve però accontentare del secondo posto, visto che vince il keniano Timothy Cheruiyot (3:28.45). Armand Duplantis ha illuminato la scena saltando 6.00 metri con la sua asta al terzo tentativo. Il primatista mondiale ha poi attaccato 6.15 ma sono purtroppo arrivati tre nulli in una gara priva del due volte iridato Sam Kendricks e in cui il Campione Olimpico Thiago Braz si è fermato a 5.50 proprio come il nostro Claudio Stecchi.

Ottima prova dello statunitense Noah Lyles, il Campione del Mondo dei 200 metri non delude sulla sua distanza e vince in 19.76 lasciandosi alle spalle Josephus Lyles (20.30) e il tedesco Deniz Almas (20.64). La statunitense Lynna Irby mette la firma sui 400 metri in solitaria, con un 50.50 che le permette di togliere la world leading all’assente Shaunae Miller-Uibo per appena due centesimi. Lo spagnolo Orlando Ortega argento olimpico in carica, si è imposto sui 110 metri ostacoli con un buon 13.11 e ha così tolto il primato stagionale al britannico Andrew Pozzi per sei centesimi (oggi secondo in 13.14). Terza piazza per il francese Wilhem Belocian (13.18), soltanto quarto lo statunitense Grant Holloway (il Campione del Mondo si è fermato a 13.19), il nostro Paolo Dal Molin ha firmato il suo stagionale (13.61).

Lo statunitense Donavan Brazier ha confermato tutta la sua classe da vero Campione del Mondo e ha tagliato il traguardo in un buon 1:43.15 sugli 800 metri, battendo per otto centesimi il connazionale Bryce Hoppel mentre il canadese Marco Arop ha completato il podio (1:44.14): prestazione di lusso, anche se Brazier corre sempre per siglare il record del mondo. Le kenyana Hellen Obiri ha mostrato i muscoli da Campionessa del Mondo di specialità, siglando non soltanto il mondiale stagionale ma anche il record del meeting con un buon 14:22.12 davanti all’etiope Letensebet Gidey (14:26.57) e alla britannica Laura Weightman (14:35.44).

Il norvegese Karsten Warholm dà sempre grande spettacolo sui 400 metri ostacoli. Il Vichingo, Campione del Mondo della specialità, ha fatto gara da solo e ha chiuso con un super 47.10, settimo tempo al mondo all-time e non così lontano dal suo personale di 46.92. Alle sue spalle si sono piazzati il turco Yasmani Copello (49.04) e l’estone Rasmus Magi (49.23).

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Sono tre le gare senza primato mondiale stagionale. Le ucraine Yaroslava Mahuchikh e Yuliya Levchenko si sono dati battaglia a quota 2.01 metri nel salto in alto, sono arrivati tre errori dopo aver superato 1.98 alla seconda prova e così ha vinto Mahuchikh per minor numero di errori complessivi. La nostra Erika Furlani si è fermata a 1.84, poi tre nulli a 1.88. La svizzera Alja del Ponte vince i 100 metri in 11.16 davanti alla statunitense Aleia Hobbs (11.28), sesta Anna Bongiorni in 11.44. La venezuelana Yulimar Rojas non decolla nel salto triplo (14.27).

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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