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Atletica, l’Italia sogna la medaglia con la 4×400 alle Olimpiadi: Re e Scotti al top, l’innesto di Grant fa sperare

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L’Italia può sognare una medaglia con la staffetta 4×400 metri maschile alle Olimpiadi, rinviate al prossimo anno a causa della pandemia? Ci si potrebbe provare, perché al momento la nostra Nazionale può fare affidamento su atleti di spessore nel giro di pista. Il quesito è estremamente legittimo dopo quanto fatto ieri sera da Edoardo Scotti a Bydgoszcz: il 20enne ha corso un rilevantissimo 45.48, migliorando di oltre tre decimi un personale datato di due anni (45.84) e diventando il decimo italiano di tutti i tempi a livello cronometrico.

Il lodigiano di nascita è balzato al secondo posto delle liste europee stagionali, alle spalle di Davide Re: il primatista nazionale ha corso un buon 45.31 in questa annata particolare, ma è un’atleta in grado di scendere sistematicamente sotto il muro dei 45 secondi e che ha timbrato il record italiano (44.77) lo scorso anno. Il 27enne ligure è indubbiamente un atleta di grande spessore, non soltanto sportivo ma anche umano e carismatico, può contare sul supporto di un giovane in grandissima crescita e a breve potrebbe arrivare un rinforzo di grandissimo peso.

Stiamo parlando di Robert Grant, a cui la Federazione Internazionale ha concesso l’eleggibilità per indossare la maglia azzurra: lo statunitense di origini italiane (i suoi bisnonni paterni erano piemontesi) fece parte della storica staffetta Texas A&M che corse un super 3:01.39 a livello indoor (secondo miglior tempo della storia). Il classe 1996 è soprattutto uno specialista dei 400 ostacoli (personale di 49.15), ma vanta un fantastico personale di 45.85 sui 400 piani indoor (è inferiore al record italiano), mentre il giro di pista all’aperto è stato poco frequentato (46.09).

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Davide Re, Edoardo Scotti, Robert Grant. E il quarto frazionista? C’è l’abbondanza della scelta: Vladimir Aceti ha corso un ottimo 45.65 pochi giorni fa a La Chaux de Fonds (suo personale), Matteo Galvan è stato primatista nazionale e ha l’esperienza dalla sua, Michele Tricca garantisce sostanza. Va sempre ricordato che l‘Italia è arrivata sesta agli ultimi Mondiali con la formazione Re-Aceti-Galvan-Scotti. Per puntare a salire sul podio a Tokyo bisognerà scendere verosimilmente sotto i 3 minuti (a Doha il Belgio conquistò il bronzo in 2:58.78 nella gara vinta dagli USA davanti alla Giamaica). Il primo passo concreto è quello di andare a migliorare l’annoso record italiano: 3:01.37 realizzato da Giovanni Bongiorni, Vito Petrella, Mauro Zuliani, Roberto Ribaud il 31 agosto 1986 a Stoccarda.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: COLOMBO/FIDAL

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