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Ciclismo

Circuito de Getxo-Memorial Hermanos Otxoa 2020: Moschetti e Nizzolo sfidano le ruote veloci spagnole

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Domani si correrà il Circuito de Getxo-Memorial Hermanos Otxoa 2020, storica gara in linea basca giunta alla 75esima edizione. Il tracciato, che misura 180 chilometri, è ondulato, ma non tremendamente selettivo e l’arrivo è posto su uno strappo di 900 metri al 6,7%. E’ una corsa ideale per i velocisti che si difendono in salita. L’Italia, nella sua storia, ha trionfato tre volte su questo traguardo: nel 2001 con Alessandro Bertolini, nel 2012 con Giovanni Visconti e nel 2016 con Diego Ulissi, ultimo non spagnolo a imporsi qua.

Il contingente azzurro, quest’anno, può schierare due carte che sembrano perfette per questo tipo d’arrivo: Matteo Moschetti e, soprattutto, un Giacomo Nizzolo che ha ricominciato la stagione alla grande ottenendo dei bei piazzamenti alla Vuelta a Burgos. In virtù di quanto visto anche nel primo scorcio di 2020, quando conquistò tappe sia al Tour Down Under che alla Parigi-Nizza, Nizzolo, che pare rinato dopo un periodo negativo, è probabilmente da considerarsi il primo favorito per il trionfo nella manifestazione basca. In casa Italia, inoltre, va segnalata anche la presenza di Alessandro Fedeli della Nippo Delko, corridore adatto ad arrivi esplosivi, il quale ha mostrato un’ottima condizione proprio alla sopraccitata Vuelta a Burgos.

I padroni di casa, ad ogni modo, rispondono con una batteria di corridori che pare fatta dal sarto per questo tipo di gare. Ci sono gli ultimi tre vincitori: Jon Aberasturi della Caja Rural, re nel 2019, Alex Aranburu dell’Astana, trionfatore nel 2018, e Carlos Barbero della NTT, il quale si impose nel 2017 e nel 2014 ed è, oltretutto, compagno di squadra di Nizzolo. L’Euskaltel-Euskadi, pronipote della squadra iconica dei primi anni 2000, schiera Juanjo Lobato, che qua arrivò a braccia alzate sia nel 2011, quando vestiva la maglia dell’Andalucia Caja Granada, che nel 2013, quando invece rappresentava proprio i colori della storica formazione basca.
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In casa Spagna non va sottovalutata nemmeno la coppia Movistar composta da Eduard Prades e da José Joaquin Rojas, mentre spostandoci in Colombia troviamo Fernando Gaviria della UAE, per il quale lo strappo finale potrebbe essere troppo ostico, e il capitano dell’Androni Jonathan Restrepo, che prima dell’interruzione delle competizioni aveva già vinto sei corse. Un altro corridore che aveva incantato a inizio stagione, quando aveva palesato una condizione eccellente, frutto dell’inverno passato a praticare ciclocross, è Heinrich Haussler. Il tedesco di passaporto australiano, però, a Burgos non è sembrato quello ammirato a febbraio e marzo.

Avrà due compagni di squadra ingombranti, inoltre, il già citato Matteo Moschetti. La Trek, infatti, schiera anche il belga Edward Theuns e il campione del mondo Mads Pedersen, il quale, quando è in forma, su arrivi che tirano all’insù è un cliente scomodissimo. Un altro specialista di questi traguardi è il ventenne eritreo della Nippo Delko Biniyam Ghirmay. Il giovanissimo corridore proveniente dall’Africa è in possesso di un talento veramente strepitoso. Se la cava in salita, è veloce allo sprint e sugli strappi ha già poco da invidiare ai migliori al mondo. Alla Vuelta a Burgos si è piazzato al sesto posto nella frazione di Roa de Duero, ove nell’ultimo chilometro la strada si inerpicava senza sosta, proprio come succede nel finale del Circuito de Getxo.

Difficile, ma non impossibile, vedere trionfare qualche attaccante.
Il trio Bahrain composto da Mikel Landa, Damiano Caruso e Pello Bilbao, ad esempio, dovrebbe dinamitare la corsa. Anche l’Androni, come nel suo stile, oltre ad affindarsi a Restrepo, potrebbe provare a muovere qualche pedina da lontano. Il sodalizio di Gianni Savio, infatti, porta alla gara basca i suoi migliori scalatori: il costaricense Kevin Rivera, l’ecuadoriano Alexander “El Condorito” Cepeda e il colombiano Miguel Florez. Quest’ultimo, peraltro, è il tipo di atleta che può pensare di portare via un gruppetto per, poi, fulminare i compagni di fuga allo sprint.

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luca.saugo@oasport.it

Twitter: @LucaSaugo

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Foto: Lapresse

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