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F1, analisi GP Gran Bretagna 2020: Mercedes fortissima, ma i problemi alle gomme non sono un caso. Leclerc studia da Professore

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Il Gran Premio di Gran Bretagna 2020 si è risolto con la vittoria di Lewis Hamilton, il quale nonostante il dechappamento della gomma anteriore destra ha preceduto Max Verstappen. La Ferrari ha incamerato il terzo posto grazie a Charles Leclerc, un risultato da tenersi stretto alla luce dell’attuale situazione. Andiamo ad analizzare quanto avvenuto in gara, focalizzandoci su ogni team.

MERCEDES – Le “Frecce Nere” oggi hanno dimostrato che sulla pista di Silverstone possono tenere un ritmo di otto decimi al giro migliore rispetto a quello di Verstappen e di un secondo e mezzo a tornata più rapido di tutti gli altri! Questo sintetizza la superiorità della Casa di Stoccarda. Tuttavia abbiamo visto come le difficoltà con le gomme emerse venerdì fossero reali. Lo testimoniano i dechappamenti degli pneumatici anteriori sinistri patiti nel finale sia da Hamilton che da Bottas. Lewis l’ha sfangata, Valtteri no. Al di là dell’inconveniente, si è visto come l’inglese sappia correre con maestria per sfruttare appieno il potenziale devastante della W11, mentre il finlandese sia destinato alla piazza d’onore, a meno che il compagno di squadra non sbagli (come avvenuto a Zeltweg). Non è una questione di “se”, ma di “quando” arriverà il titolo mondiale sia per il britannico che per il team diretto di Toto Wolff.

FERRARI – Più di così non si poteva fare, almeno per quanto riguarda Charles Leclerc. In qualifica il monegasco si è rivelato al livello di Max Verstappen, ma, come previsto, in gara ha pesantemente pagato dazio rispetto all’olandese, poiché il ritmo della Ferrari non era all’altezza di quello della Red Bull. Ciononostante, il ventiduenne del Principato ha massimizzato il potenziale della monoposto, tenendo a bada le McLaren e classificandosi sul podio grazie alle vicissitudini patite da Bottas. Un terzo posto da tenersi stretto, vista l’attuale situazione della Ferrari. Discorso diverso per Sebastian Vettel, che ha concluso un weekend difficile con una gara decisamente mediocre, illuminata solamente dal lampo finale, quando il tedesco è stato capace di difendere la decima piazza dal furibondo ritorno di Bottas. Il teutonico quantomeno ha delle attenuanti, ovvero il fatto di aver avuto ripetuti problemi tecnici durante le prove libere, che gli hanno impedito di settare al meglio la sua SF1000, e il fatto che l’assetto scarico della vettura è più adatto allo stile di guida del compagno di squadra. Tuttavia, è evidente come la strada intrapresa dal team di Maranello sarà quella di privilegiare Leclerc, quindi le prospettive non sono affatto incoraggianti.

RED BULL – Max Verstappen vive in una sorta di limbo dorato, nel senso che non ha modo di competere con le Mercedes, ma al tempo stesso è decisamente superiore a tutto il resto del gruppo. Ciò significa che la terza piazza è il suo habitat naturale. Di sicuro molti piloti stanno decisamente peggio dell’olandese, ma per uno come lui essere abbonato al gradino più basso del podio, senza poter lottare per vincere, è frustrante. Chiaramente oggi è arrivata la piazza d’onore in virtù dell’imprevisto capitato a Bottas, quindi ci può essere soddisfazione. Qualcuno dirà che senza il pit-stop finale avrebbe potuto vincere, ma chi garantisce che le sue gomme sarebbero giunte sino al traguardo? Inoltre, con il senno di poi è troppo facile parlare. Red Bull si è preferito scegliere l’uovo oggi, lasciando la gallina a domani. Per quanto riguarda Albon, non è certo con prestazioni come quella odierna che potrà difendere il suo sedile. Impegolato a centro gruppo dopo la dodicesima piazza in qualifica, tenta un attacco azzardato a Magnussen, che ha come unico risultato quello di compromettere la sua gara e di porre fine a quella del danese. D’accordo essere combattivi, ma qui c’è decisamente troppa foga.

RACING POINT – La grande delusione della giornata. La gara di Hülkenberg non è esistita, essendo stato messo fuorigioco da un problema alla power unit prima ancora del via. Al tedesco non ne va dritta una, poiché non ha potuto sfruttare il GP neppure per prendere un po’ di confidenza con la monoposto. Probabilmente anche Stroll ha dovuto fare i conti con problemi di affidabilità, dovendo tirare i remi in barca cammin facendo. Alla luce del potenziale della vettura, i 2 punti odierni sulla pista di casa sono davvero un bilancio striminzito.

MC LAREN – L’obiettivo era quello di portare entrambe le vetture nelle prime sei posizioni e sarebbe stato ottenuto senza l’inconveniente alla gomma anteriore destra capitato a Carlos Sainz. Alfine la quinta piazza di Lando Norris è un risultato in linea con il potenziale del pilota, ma a Woking si masticherà amaro, proprio perché l’iberico è finito fuori dalla zona punti. Alla fine un bilancio più che discreto, ma non eccezionale, poiché poteva essere ottenuto di più.

RENAULT – La miglior gara della stagione, perché oggi le Renault hanno lottato ad armi pari con le McLaren, tenendosi dietro una Ferrari e l’unica Racing Point partita. I problemi agli pneumatici patiti da Bottas e Sainz hanno permesso ai piloti della Régie di guadagnare due posizioni a testa proprio in extremis. Dunque il quarto posto di Daniel Ricciardo e il sesto di Esteban Ocon sono un risultato da leccarsi i baffi, anche perché i due piloti hanno dimostrato grande combattività, guadagnandosi sul campo i tanti punti conquistati.

ALPHA TAURI – Gasly ha centrato in pieno l’obiettivo di entrare in zona punti, che sarebbe stata arpionata anche senza gli inconvenienti capitati in casa Mercedes e McLaren. Il francese peraltro si è preso la soddisfazione di chiudere davanti ad Albon. Per Kvyat un weekend decisamente sfortunato. Prima la sostituzione del cambio nella giornata di sabato, che gli “regala” una penalità di cinque posizioni in griglia. Poi la violenta uscita di pista che pone fine alla sua gara. Davvero un peccato, perché in quel momento era in scia al compagno di squadra nonostante la casella di partenza più sfavorevole.

HAAS – Il team di matrice americana merita un plauso solo per il fatto di volerci provare, sempre e comunque. Conscio delle proprie difficoltà, anziché giocare in difesa decide di azzardare ogni qual volta possibile. Così, decidendo di non effettuare il pit-stop durante la seconda safety car, Grosjean si trova persino in quinta posizione. Oggi l’azzardo non ha pagato, ma l’importante è tentare. Ingiudicabile la gara di Kevin Magnussen, il quale è stato scaraventato contro il muro dalla foga di Alexander Albon al termine del primo giro.

ALFA ROMEO – Giovinazzi è stato autore di una gara generosa. Anche troppo, potrebbe dire qualcuno, vista la penalità di cinque secondi ricevuta per un’infrazione in regime di safety car. Tuttavia il ventiseienne abruzzese ha seguito a lungo la Ferrari di Vettel, riuscendo a tenersi dietro un’Alpha Tauri e una Red Bull. Al di là del piazzamento finale, ovvero il 14° posto, va rimarcato come oggi l’italiano abbia nettamente vinto il confronto diretto con Kimi Räikkönen, il quale invece è andato in crisi con le gomme posteriori.

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WILLIAMS – Come di consueto le Williams sono più competitive in qualifica, mentre in gara soffrono di più, dovendosi accontentare di raccogliere per strada quanti più avversari possibile. Oggi lo hanno fatto anche piuttosto bene, perché Russell è giunto 12° e Latifi 15°.

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: La Presse

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