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F1, Charles Leclerc nuova stella polare della Ferrari. Il monegasco è l’unico punto fermo del team

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Per la Ferrari, il Gran Premio del 70° Anniversario si è concluso con il quarto posto di Charles Leclerc e il dodicesimo di Sebastian Vettel, peraltro protagonista dell’ennesimo errore di guida. Un bilancio comunque oltremodo positivo se guardiamo al monegasco, che ha ottenuto un piazzamento decisamente al di sopra delle aspettative, come peraltro gli sta sovente capitando in questo difficile 2020. Proprio questo fatto lancia un tema di riflessione riguardo l’attuale situazione della Scuderia di Maranello.

Sappiamo bene come il Cavallino Rampante stia vivendo una stagione complessa, in quanto le prestazioni non sono certo all’altezza della Mercedes e della Red Bull di Max Verstappen, che infatti, a meno di inconvenienti, sono praticamente sempre state fuori portata. La SF1000 è una vettura piena di problemi, dal comportamento assolutamente imprevedibile, come testimoniato da quanto avvenuto sia in Ungheria che in occasione del GP del 70° Anniversario. In entrambe le gare la competitività della monoposto è radicalmente cambiata, apparentemente senza spiegazioni, tra il sabato e la domenica. A Budapest in peggio, mentre a Silverstone in meglio. Dunque si parte dal presupposto che quest’auto sia a tutti gli effetti un’incognita persino per chi deve pilotarla.

Come se non bastasse la situazione non è certo solida a livello organizzativo. Mattia Binotto ha lasciato il ruolo di Direttore Tecnico senza venire sostituito. Anzi, le sue mansioni sono state divise tra ben sei differenti persone (in rigoroso ordine alfabetico Enrico Cardile, Enrico Gualtieri, Laurent Mekies, Simone Resta, Matteo Togninalli e Inaki Rueda). Ciò significa che in questo momento la gestione della squadra è in mano a un direttorio? Si tratterebbe di una soluzione antidiluviana e neppure molto efficace, visto che mettere d’accordo sei teste non è propriamente una faccenda rapida e semplicissima. L’impressione è che in Ferrari si stia vivendo una fase di transizione, aspettando l’arrivo di una nuova figura che possa diventare a tutti gli effetti il nuovo DT. Lo stesso Binotto ha ammesso che la Scuderia di Maranello potrebbe muoversi alla ricerca di nuovi ingegneri da aggiungere all’organigramma. Pertanto, la struttura di comando del Cavallino Rampante è attualmente provvisoria e tutta da definire.

Possiamo aggiungere che Sebastian Vettel è ormai l’ombra del pilota capace di laurearsi quattro volte Campione del Mondo. Il tedesco appare rassegnato e demotivato, conscio del fatto di non avere alcuna possibilità di lottare per traguardi prestigiosi in questo 2020, che per lui si sta tramutando in un lungo e poco produttivo grigio congedo da un team che l’ha scaricato prima ancora dell’inizio della stagione, in attesa di un nuovo inizio nel 2021 (verosimilmente all’Aston Martin).

Insomma, in questo momento la Ferrari è caratterizzata da una vettura imprevedibile, da un organigramma tecnico da definire e da un pilota che sta solo aspettando il momento di andarsene. In questo panorama assolutamente instabile c’è almeno un punto di riferimento? La risposta è sì, perché si tratta di Charles Leclerc. Il monegasco sta dimostrando di avere la stoffa di chi potrebbe scrivere importanti pagine di storia della Formula Uno. Non è certo ancora all’apice della sua carriera, anzi è ancora incostante, però si è già reso protagonista di alcune piccole imprese. I due podi conquistati in Austria e Gran Bretagna, nonché il quarto posto del GP del 70° Anniversario, hanno messo in mostra un prospetto di fuoriclasse.

Il ventiduenne del Principato ha infatti dimostrato grande sagacia tattica, attaccando con decisione quando è stato necessario, ma senza perdersi in futili battaglie quando non è stato il caso di sprecare energie e risorse. Al tempo stesso, oltre a essere velocissimo, nelle due gare andate in scena a Silverstone ha fatto vedere di essere dotato di una notevole sensibilità di guida, essendo riuscito a gestire alla perfezione i propri pneumatici. In altre parole, Leclerc è decisamente un pilota al di sopra della media.

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Non a caso il monegasco è l’uomo su cui la Ferrari ha deciso di costruire il proprio futuro, mettendolo sotto contratto sino al 2024. Ormai è chiaro che il 2020 non passerà certo alla storia come una delle migliori stagioni della Scuderia di Maranello. Quantomeno, in questo periodo complicato sotto molti punti di vista, il Cavallino Rampante ha un’unica certezza rappresentata, appunto, da Leclerc. La speranza di tutti i ferraristi è che possa davvero laurearsi Campione del Mondo. Affinché questo possa avvenire, bisogna “solo” fornirgli una vettura in grado di metterlo in condizione di provarci.

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: La Presse

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