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F1, GP 70° anniversario. La storia di Silverstone, l’ex aeroporto diventato culla del motorsport britannico

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Lewis Hamilton, F1, LaPresse

Silverstone è una pista storica per quanto riguarda la Formula Uno. Qui cominciò l’avventura del Circus, quando il 13 maggio di settanta anni fa vi si disputò il Gran Premio di Gran Bretagna, atto primo del Mondiale 1950. Da allora sono passati più di sette decenni e domenica, nel double header in terra inglese, si festeggerà la ricorrenza con il Gran Premio del 70° anniversario. Non potendo raccontare la storia di un appuntamento che non ha precedenti, è giusto focalizzarsi sul circuito, conosciuto come “la casa del motor sport britannico”.

Il sito nasce come aeroporto militare. Nel 1943, in piena seconda guerra mondiale, la RAF costruisce una base per bombardieri nel cuore della campagna inglese, in prossimità dei villaggi di Silverstone e Whittlebury. Una volta terminato il conflitto, la struttura viene abbandonata e cade rapidamente in disuso. Tuttavia nel 1948 viene presa in consegna dall’Automobile Club britannico, con l’obiettivo di convertirla in autodromo. Le prime gare si tengono utilizzando proprio le piste di atterraggio, ma a partire dal 1949 si decide di spostarsi su quelle che erano le vie perimetrali dell’aeroporto. Ne nasce una pista velocissima, che nel 1950 ospita appunto il Gran Premio di Gran Bretagna di Formula Uno.

Ben presto l’autodromo inizia a essere utilizzato per ogni genere di categoria, ma il grande sviluppo dello sport motoristico nel Regno Unito comporta che Silverstone debba fronteggiare la concorrenza di altri circuiti. Infatti, dopo aver organizzato le prime cinque edizioni del GP di Gran Bretagna, dal 1955 Silverstone deve osservare un’alternanza con il tracciato di Aintree, anch’esso ricavato utilizzando le strade di un aeroporto. Quest’altra località non ha certo la stessa fortuna, visto che l’autodromo ha vita breve. Tuttavia, a partire dagli anni ’60, è Brands Hatch ad avvicendarsi con Silverstone nell’organizzazione del GP nazionale. L’alternanza dura per un quarto di secolo, ma dal 1987 il Gran Premio torna definitivamente alle origini.

Nel frattempo la pista resta pressoché invariata. Il layout utilizzato per l’edizione del 1990 è il medesimo usato nel 1952! Ormai le monoposto di Formula Uno percorrono tutto il velocissimo tracciato utilizzando solamente la quarta, la quinta e la sesta marcia, scendendo alla seconda e alla terza esclusivamente nella chicane prima del traguardo. A questo punto si decide di modificare il circuito, rendendolo meno rapido e più tecnico. Le novità sono illuminate e la ristrutturazione genera quello che ben presto diventa uno dei tratti più affascinanti nel panorama della Formula 1, ovvero la sequenza di curve Maggotts-Becketts-Chapel, che nella nuova configurazione sono estremamente tecniche e spettacolari.

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Una nuova modifica sostanziale viene introdotta nel 2010, quando la pista è allungata di ben 700 metri. Vengono infatti costruiti un nuovo paddock e nuovi box, nonché una nuova “arena”, creata eliminando il “Farm Straight” e utilizzando ciò che resta delle originarie piste d’atterraggio. Comunque sia, Silverstone non è mai stato davvero snaturato e ha mantenuto invariato il suo fascino nell’arco dei suoi 70 anni di storia, che verranno celebrati degnamente nel weekend.

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: La Presse

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