Formula 1
F1, GP Belgio 2020: Charles Leclerc, dalla vittoria alle retrovie. Cos’è cambiato in un anno
Per i soli parziali da Spa-Francorchamps. Charles Leclerc 2019: 1:44.123. Charles Leclerc 2020: 1:45.440. Un salto all’indietro della Ferrari che assomiglia molto di più ad un salto nel baratro. La prima giornata di prove libere del Gran Premio del Belgio 2020 di Formula Uno si è trasformata in un vero e proprio incubo per la scuderia di Maranello. Ad occhio e croce ci troviamo di fronte al momento più basso della storia recente del team emiliano. Non è semplice scavare nella memoria per andare a ritrovare una Rossa così brutta, impotente, imperfetta, senza capo né coda e, soprattutto, in crollo continuo. Una monoposto che nella sola curva di Pouhon accusa 14kmh di differenza rispetto ai migliori. Come se non bastasse che i due piloti del Cavallino quasi non riescano a tenerla in pista, con un mix di sottosterzo e sovrasterzo quasi grottesco.
Il gap rispetto a 12 mesi fa è ai limiti della fantascienza. 1:317 secondi. Un passo indietro che non ha letteralmente spiegazioni. Nemmeno se ci mettessimo ad analizzare componente per componente della terribile SF1000 si potrebbe spiegare come sia possibile che in un anno esatto Charles Leclerc sia passato da dominare la scena in quel di Spa (con miglior tempo il venerdì, quindi pole position e prima vittoria in carriera) a concludere in quindicesima posizione. Fa davvero effetto leggerlo. Quindicesima posizione, con un distacco di 1.696 dalla vetta, detenuta da Max Verstappen, uno che nel 2019 accusava 1.271 dal monegasco. Un cambio di rotta di circa 3 secondi, 2.977 per amor di precisione. Folle. Incredibile. Pazzesco.
Charles Leclerc non può che avere il morale sotto i tacchi in questo momento. Sulla pista nella quale ha centrato il suo primo successo della carriera, oggi ha accusato oltre mezzo secondo dalle Alfa Romeo di Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi (a parità di motore) riuscendo a precedere le sole Williams, il compagno di scuderia Sebastian Vettel (diciassettesimo a 1.939 da Verstappen) e le due Haas che, sostanzialmente, oggi hanno fatto quasi fatica ad andare in moto.
Il pilota nativo di Montecarlo quest’anno partiva con ogni intenzione di poter lottare per il titolo iridato contro i vari Lewis Hamilton o Max Verstappen. Siamo giunti al settimo appuntamento della stagione e, invece, suo malgrado, il ferrarista è costretto a sgomitare con monoposto che un anno fa non vedeva che nella griglia di partenza. Domani, se non avverrà un miracolo nel corso della notte, la SF1000 rischierà non solo di non entrare nella Q3, ma addirittura nella Q2. Tutto in un anno. Sic transit gloria mundi…
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Lapresse