Formula 1
F1, GP Spagna 2020: Ferrari, quinta forza in pista e con problemi di affidabilità. Si salva solo l’orgoglioso Vettel
L’esito della pista di Barcellona, sede del sesto round del Mondiale 2020 di F1, non ha dato adito a interpretazioni: la Ferrari è in difficoltà e in crisi di identità. Su uno dei tracciati più completi e tecnici del calendario, considerato dagli ingegneri una specie di galleria del vento a cielo aperto, la SF1000 si è confermata lenta ovunque: poco prestazionale sia in curva che in rettilineo. Il ritiro di Charles Leclerc e il settimo posto di Sebastian Vettel (doppiato) forniscono un quadro preoccupante della Rossa.
Se si guarda essenzialmente alla prestazione pura, la vettura si è manifestata come la quinta forza in pista, dietro a Mercedes, Red Bull, Racing Point e a McLaren. La settima piazza di Vettel è tanto frutto delle qualità del tedesco, bravo sia a portare avanti la strategia a una sola sosta che a gestire a dovere gli pneumatici soft, coprendo ben 36 giri. Uno scatto d’orgoglio quello di Sebastian che, con Charles fuori causa, ha cercato di tenere alto il vessillo di Maranello a bordo però di una macchina che è tutto quello che non dovrebbe essere una Ferrari.
Già, #essereFerrari è l’hashtag creato per comunicare spirito di appartenenza e voglia di lottare, ma sembra che questa motivazione non ci sia. La Rossa pare ormai rassegnata a un ruolo da comprimaria, sperando che poi nel 2022 tutto possa cambiare. Di fatto, però, quello che lascia la Catalogna è un Cavallino molto poco Rampante, azzoppato dalle incertezze del muretto e dalla mancanza di un leader che sappia tracciare una strada. Si percepisce dunque poca lucidità e non quell’unità di intenti che sarebbe necessaria per uscire da un crisi importante.
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La seconda macchina sbagliata negli ultimi due anni è il sinonimo di qualcosa che non va in sede decisionale e ciò che ne deriva è solo e soltanto precarietà e disagio. Resta quindi l’immagine di un Vettel che, da separato in casa, cerca di salvare capra e cavoli nel disastro più totale, mentre altri si accingono a stabilire nuovi primati.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse