Formula 1

F1, GP Spagna 2020: Mercedes dominante, risolti tutti i problemi di blistering?

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Venerdì sicuramente positivo ed incoraggiante in casa Mercedes a Barcellona dopo le enormi difficoltà incontrate domenica scorsa in gara a Silverstone per quanto riguarda la gestione degli pneumatici con carico di carburante a bordo. Le W11 quest’oggi si sono confermate a dir poco dominanti sul giro secco, rifilando almeno otto decimi di gap nella simulazione di qualifica pomeridiana alla Red Bull di Max Verstappen, primo degli inseguitori e unico vero avversario per il successo nel Gran Premio di Spagna 2020. Prenotata come di consueto l’intera prima fila in griglia già dal venerdì, le Frecce Nere hanno lavorato con grande attenzione sui long-run per verificare la presenza o meno del blistering sugli pneumatici Pirelli (in particolare sull’anteriore sinistro) in condizioni di caldo rovente.

Lewis Hamilton, al termine dell’attività in pista odierna, si è detto soddisfatto della sua simulazione di passo gara evidenziando l’assenza di blistering sulle gomme nel corso delle FP2 nonostante temperature estremamente alte dell’asfalto catalano. Il leader del campionato ha comunque ricordato che anche lo scorso venerdì non aveva accusato i problemi presentatisi invece in maniera esponenziale nel corso del Gran Premio, perciò è ancora presto per capire se la Mercedes sia riuscita a ridurre almeno in parte questa usura eccessiva e anomala dei suoi pneumatici. Ne capiremo di più domenica, quando le W11 di Hamilton e Bottas dovranno spingere forte per contenere i tentativi di attacco da parte di un Max Verstappen in grande spolvero ed estremamente competitivo anche al Montmelò sul passo.

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La chiave della corsa, su una pista come quella di Barcellona in cui è molto difficile andare al sorpasso, sarà sicuramente la partenza dalla prima fila delle Mercedes. Nel caso in cui il team con sede a Brackley dovesse riuscire a conservare l’uno-due alla prima curva, allora potrebbe mettere in ghiaccio la vittoria differenziando le strategie dei piloti e mettendosi al riparo dagli assalti della Red Bull. La combinazione di compound più duri (C1-C2-C3) scelti dalla Pirelli, oltre ad una diminuzione delle pressioni degli pneumatici (del 15% per gli anteriori, del 7% per i posteriori), sembra comunque aver giovato alla casa di Stoccarda su un tracciato amico in cui domina in lungo e in largo dal 2014 a questa parte dal punto di vista prestazionale.

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erik.nicolaysen@oasport.it

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Foto: Lapresse

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