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F1, per la Ferrari le difficoltà sul rettilineo del Kemmel saranno un terrificante prequel in vista di Monza?

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Per la Ferrari il Gran Premio del Belgio 2020 è andato in archivio con la tredicesima posizione di Sebastian Vettel e la quattordicesima di Charles Leclerc. Dopo la tremenda sofferenza delle qualifiche, durante le quali le Rosse si sono attestate mestamente in settima fila, la situazione non è certo migliorata in gara in gara. Considerando che sul tracciato di Spa-Francorchamps la potenza del motore è un fattore preponderante, viene da chiedersi quali possano essere le prospettive della Scuderia di Maranello in vista di Monza, dove i cavalli sprigionati dal propulsore sono ancor più importanti.

Quanto accaduto in Belgio è chiaro. Appurato che a Silverstone la configurazione aerodinamica a carico minimo aveva pagato, si è deciso di riproporla nelle Ardenne, dove però si è rivelata disastrosa. In primis perché l’autodromo belga ha caratteristiche diverse da quello britannico, ma soprattutto poiché il clima più fresco si è rivelato nemico della SF1000, sprofondata nelle retrovie della classifica. Scaricare la vettura per sopperire alla mancanza di cavalli, ha infatti impedito di mandare in temperatura gli pneumatici. Nel 1988 René Arnoux e Stefan Johansson scherzavano amaramente riguardo la loro Ligier affermando che l’aerodinamica della vettura era stata pensata da Galileo, in quanto la gravità era l’unica forza a tenere ancorata al suolo una monoposto incapace di generare qualsiasi downforce. La situazione non è tanto differente per la Ferrari del 2020, che sabato ha deciso di cestinare l’assetto estremo per uno a carico più elevato, autentica mossa della disperazione nell’augurio che potesse piovere. La situazione non è però migliorata e le Rosse hanno trovato il loro habitat naturale nella tredicesima e quattordicesima posizione.

Detto questo, quali possono essere le prospettive per Monza? Partiamo dalle note positive, ovvero il meteo. Le attuali previsioni affermano che dovrebbe esserci il Sole e la temperatura possa essere relativamente elevata (si parla di 26°-28° C). Dunque si può sperare in un clima che consenta di sfruttare meglio gli pneumatici rispetto a quanto visto nelle Ardenne. Fine degli aspetti incoraggianti.

Infatti il Gran Premio d’Italia per la Ferrari rischia di rivelarsi un autentico pianto greco. Non è un mistero che in questo 2020 la power unit prodotta a Maranello sia la meno potente del lotto. Su un tracciato dove i cavalli del propulsore e la velocità massima sono preponderanti, è palese come le Rosse siano destinate a pagare pesantemente dazio rispetto a tutte le monoposto spinte da un motore Mercedes, Honda o Renault. Al riguardo, a Monza potrebbe non esserci modo di sopperire al deficit in termini di potenza, perché tutti utilizzeranno un assetto dal carico minimo. Dunque non si potrà usarne uno più scarico della media come avvenuto più volte in stagione per tamponare le lacune dell’asfittico motore Ferrari 065.

Verosimilmente l’abolizione della party mode non migliorerà certo le cose, anzi rischia di peggiorarle. Imporre una mappatura unica per qualifica e gara porta a una contromisura ovvia da parte dei motoristi, ovvero quella di studiare una mappa di compromesso. Di conseguenza, probabilmente il sabato le vetture spinte da propulsori Mercedes avranno meno margine, ma al contempo la domenica dovrebbero essere più performanti rispetto a quanto visto sinora! Per farla spicciola, se indicativamente si faceva in modo che la power unit rendesse “100” al sabato e “90” alla domenica, è verosimile che da Monza si avrà un propulsore che renda tra “92” e “94” ambo i giorni.

Quanto visto ieri sul rettilineo del Kemmel è davvero inquietante. Leclerc non ha avuto modo di difendersi dalle Alpha Tauri e dalla McLaren, Vettel addirittura è stato sorpassato dall’Alfa Romeo di Kimi Räikkönen anche senza il DRS! Monza è all’80% un rettilineo… Insomma, per la Ferrari il Gran Premio d’Italia 2020 si annuncia una corsa da disputare tutta in difesa. Alla luce della situazione attuale, la speranza è che la Scuderia di Maranello possa quantomeno comportarsi dignitosamente, evitando quella che potrebbe tramutarsi in un’autentica “Caporetto”.

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: La Presse

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