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F1, Racing Point: “La penalizzazione non è chiara, siamo pronti a presentare l’appello”

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Il venerdì del Gran Premio del 70° Anniversario della Formula Uno, quinto appuntamento del Mondiale 2020, si è aperto con la notizia della penalizzazione della Racing Point, dopo i reclami della Renault. Una “mazzata” che poteva essere molto più severa e che si può riassumere in 400.000 euro di multa e 15 punti sottratti al campionato costruttori. In molti si aspettavano un pugno più duro da parte della FIA, mentre la dirigenza della Racing Point, non accetta tali illazioni.

Le prime parole ufficiali arrivano dal team principal Otmar Szafnauer, come ha riportato Speedweek. com: “Iniziamo con il dire che la nostra vettura è stata ufficialmente decretata conforme alle regole, e può essere utilizzata ancora così com’è, e questo è positivo. Ci è stato criticato il processo di elaborazione della monoposto riguardo le prese d’aria dei freni. Sia ben chiaro, avevamo letto attentamente le regole e sapevamo di essere nel giusto, non c’è niente che vada a toccare il nostro approccio. Altri team hanno fatto lo stesso, anzi anche peggio. Tutto mi sembra molto confuso, per cui stiamo valutando se fare appello alla sentenza”.

Il nocciolo della questione delle prese d’aria dei freni è che le normative sono cambiate rispetto al 2019. “Sostanzialmente questa è stata l’unica postilla che è stata aggiunta alle cosiddette parti previste, ovvero quelle che una scuderia deve costruirsi da sola. Ero presente anche io alla riunione del gruppo strategico e a mia volta ho avvallato questo passaggio. Ci siamo mossi con larghissimo anticipo per interpretare al meglio i regolamenti e siamo sorpresi che ora sia stata interpretata illegale”.

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Lapresse

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