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F1, Racing Point penalizzata: può usare la stessa macchina da ora in poi. Incognita appello

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È notizia di oggi che la Fia ha accolto il reclamo presentato dalla Renault nei confronti della Racing Point che, secondo il team francese, è rea di aver clonato le prese d’aria dei freni dalla Mercedes 2019. La Règie ha protestato contro il team di base a Silverstone dopo i Gran Premi di Stiria, Ungheria e Gran Bretagna. Il collegio dei commissari della Fia ha accolto la protesta, ma la Racing Point potrà continuare a usare l’attuale vettura. Spieghiamo nel dettaglio l’accaduto.

Le autorità sportive hanno ritenuto che le prese d’aria dei freni siano state sì prodotte dai tecnici della Racing Point, ma non concepite dal team in base a Silverstone, bensì dalla Mercedes, che detiene la proprietà intellettuale sulla componente. In altre parole, i “brake ducts” saranno stati anche costruiti dalla factory della Racing Point, ma sono stati progettati lì. Questa è la ragione per cui si è deciso di punire il team di proprietà di Lawrence Stroll.

Quindi, la sanzione decisa dalla FIA per la violazione commessa dalla Racing Point è una penalità di 15 punti nel Mondiale costruttori e una multa di 400.000 euro. Il collegio dei commissari si è limitato a punire la Racing Point per il Gran Premio di Stiria, emettendo solo una reprimenda per l’Ungheria e la Gran Bretagna, riconoscendo come fosse impossibile riprogettare la vettura in tempo.

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Cionondimeno, la Racing Point potrà continuare a usare la RP20 così com’è, essendo una monoposto complessivamente a norma di regolamento. Infatti la violazione non riguarda il regolamento tecnico, bensì quello sportivo. Tecnicamente parlando, la RP20 è regolare. Ecco perché non c’è stata squalifica e la vettura potrà continuare a scendere in pista così com’è. Invece la punizione per avere infranto il regolamento sportivo è una salata multa e una penalità nel Mondiale costruttori, ma non ci saranno altre conseguenze. La vicenda si chiude in questo modo, a meno che il team non decida di appellarsi entro 24 ore dall’emissione della sentenza.

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: La Presse

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