Formula 1

F1, scontro tra Ferrari e Mercedes per il Patto della Concordia: di che cosa si parla? La Stelle a tre punte potrebbe lasciare il Circus

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“Non siamo stati trattati come avremmo meritato, non mi sento pronto a firmare il Patto della Concordia. Quanto siamo lontani dalla firma? Dipende dalle altre parti”. Sono queste le parole di Toto Wolff su un tema particolarmente spinoso in questi giorni “tempestosi” in F1. Ci si riferisce al Patto della Concordia.

Di che cosa si tratta? Si parla di un accordo finalizzato a gestire gli introiti commerciali, il loro trattamento e la loro suddivisione tra le squadre del Mondiale di F1. L’ultimo è datato 2013, il successivo scadrà a fine 2020 e la firma è imminente. La Ferrari ha conservato il suo status privilegiato per la sua storia (è l’unico team sempre presente dal 1950). Questa che cosa significa? La Rossa prende più soldi e conta più degli altri. Un’idea inizialmente osteggiata dagli organizzatori americani di Liberty Media, ma poi accettata.

Ecco che quindi Liberty e Maranello hanno trovato un modo per andare avanti, mentre la Stella a tre punte prende tempo.La Mercedes è la vittima più grande. La Ferrari ha mantenuto la sua posizione di vantaggio. Per quanto riguarda la Red Bull, invece, può bilanciare con l’Alpha Tauri“, le considerazioni di un Wolff decisamente contrariato. Sì perché nonostante il dominio in pista delle Frecce Nere e una W11 di livello sensazionale, gli equilibri politici potrebbe non essere così confortanti per il manager austriaco.

La battaglia è molto politica e il caso spinoso riguardante la Racing Point non è affatto casuale per tempi e modalità. In un momento delicato come questo, dove i team hanno perso in media tra il 30% e il 40% dei ricavi derivanti dagli sponsor personali (ricordiamo il caso Williams-Rokit), ed è presumibile che non avranno gli stessi ritorni economici del passato da parte di Liberty Media per la stagione in corso, certe prese di posizione non stupiscono. In questo contesto Toto, oltre che portare avanti il proprio confronto con la Ferrari, deve fare i conti con l’eventualità che l’azienda di Stoccarda decida di uscire di scena per quanto detto sul Patto della Concordia.

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Il Team Principal, infatti, è molto impegnato per convincere soprattutto Ola Källenius (presidente del consiglio di amministrazione di Daimler AG e capo di Mercedes-Benz Cars) a dar seguito all’esperienza in F1 per i ritorni commerciali che vi possono essere. Källenius, infatti, è maggiormente propenso a promuovere la partecipazione alle corse del campionato di FormulaE, ma non in F1, tenuto conto del difficile momento economico vissuto da tutti. In sostanza, gli scenari potrebbero essere diversi e forse Mercedes potrebbe decidersi di uscire di scena perché il Circus lo si gradisce sempre meno.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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