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Ciclismo

Giro di Lombardia 2020, le pagelle: Fuglsang da applausi, RCS bocciata

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Un anno dopo la Liegi-Bastogne-Liegi, Jakob Fuglsang conquista anche il Giro di Lombardia. Il danese dell’Astana si è imposto in solitaria, staccando per ultimo George Bennett sul San Fermo, in questa versione agostana della Classica delle Foglie Morte. La gara, però, è stata anche teatro di talune scene che non vorremmo mai vedere, quali la caduta di Remco Evenepoel lungo la discesa del Muro di Sormano e l’auto entrata nel tracciato che ha investito Schachmann. Di seguito andiamo a fare i voti ai protagonisti di giornata con le nostre pagelle.

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JAKOB FUGLSANG (ASTANA) VOTO 9: Il danese, ben supportato da un gigantesco Vlasov, fa tutto bene. Si dimostra tra i più pimpanti in salita già sul Muro di Sormano e sul Civiglio resta in testa solo con il sopraccitato compagno e con George Bennett. Sul San Fermo lascia, inizialmente, sfogare Bennett, ma al momento propizio piazza la zampata decisiva e se ne va.

ALEXANDER VLASOV (ASTANA) VOTO 8,5: Il russo è autore di una gara a dir poco enorme. Lavora a lungo per il capitano Fuglsang, ma il suo ritmo in salita, oltre al danese, lo regge solo il neozelandese George Bennett. Ennesima grande prestazione dopo quelle sfornate in Occitania, sul Mont Ventoux e al Giro del Piemonte. Ormai è una solida realtà.

GEORGE BENNETT (JUMBO-VISMA) VOTO 8: Non ha nulla da recriminare, fa una gara perfetta e trova semplicemente un corridore più forte di lui sulla sua strada.

GIULIO CICCONE (TREK-SEGAFREDO) VOTO 8: Sforna la miglior prestazione della carriera in una gara di un certo rango, anche se bisogna ovviamente dire che il livello del Lombardia era inferiore rispetto al solito. In ottica futura, data l’esplosività di cui dispone, ad ogni modo, può puntare a vincere sia la Classica delle Foglie Morte che le gare del trittico delle Ardenne.

MATHIEU VAN DER POEL (ALPECIN-FENIX) VOTO 8: Il Lombardia è la grande classica meno adatta alle sue caratteristiche, eppure, alla prima partecipazione arriva subito in top-10, favorito, anch’egli, dalle assenze. Sul Muro di Sormano va più forte di diversi scalatori e in discesa arriva molto vicino a raggiungere il gruppo dei primi. Nel finale va un po’ in crisi probabilmente anche a causa dei tanti chilometri fatti in solitaria. Ad ogni modo, lancia grandi segnali e chissà che in futuro non possa vincere anche la Classica delle Foglie Morte.

MAXIMILIAN SCHACHMANN (BORA-HANSGROHE) VOTO 7,5: Si stacca presto sul Muro di Sormano, ma, in seguito, si rende protagonista di una bella rimonta che lo porta a chiudere al settimo posto, nonostante venga investito da una macchina. Questa versione del Lombardia è forse un po’ troppo dura per lui e anche per questo il suo risultato è da considerarsi ottimo.

BAUKE MOLLEMA (TREK-SEGAFREDO) VOTO 7: Non replica il successo dell’anno scorso, ma si rende protagonista di una comunque ottima prestazione che gli permette di aggiudicarsi il quarto posto. Si leva la soddisfazione di essere il migliore dei Trek al traguardo.

BEN HERMANS (ISRAEL START-UP) VOTO 7: Il belga si è costruito una carriera ottima conquistando diversi successi in gare di secondo piano. Complici le molte assenze, riesce a impreziosire ulteriormente il suo palmares con un nono posto al Giro di Lombardia.

VINCENZO NIBALI (TREK-SEGAFREDO) VOTO 6,5: Si difende bene sul Muro di Sormano, ma già allo scollinamento mostra le prime crepe. Dopo una discesa a tutta, viene colpito dai crampi, ma riesce a riprendersi e conscio di non avere le gambe per competere coi migliori, si mette a lavorare per i compagni. Alla fine conquista anche un buon sesto posto, ma da lui, chiaramente, ci si aspetterebbe di più, alla luce, anche, di una concorrenza non particolarmente agguerrita.

DIEGO ULISSI (UAE TEAM EMIRATES) VOTO 6,5: Ottiene un ottavo posto che rappresenta, comunque, la miglior prestazione della carriera. Il Lombardia, ad ogni modo, sembra davvero troppo duro per lui.

RICHARD CAPARAZ (TEAM INEOS) VOTO 6: Si stacca dai migliori sul Muro di Sormano e, alla fine, non riesce nemmeno ad agguantare la top-10. Gli va fatto un applauso, però, per essersi presentato alla gara e aver provato a lottare dopo la brutta caduta di cui era stato vittima, una settimana fa, al Giro di Polonia.

MICHAEL WOODS (EF PRO CYCLING) VOTO 4,5: Si stacca insieme a van der Poel sul Muro di Sormano, ma il ciclocrossista neerlandese chiude decimo, lui, invece, 29esimo. Una bruttissima prestazione per un atleta che, solo l’anno scorso, aveva concluso la gara al quinto posto.

REMCO EVENEPOEL (DECEUNINCK-QUICK STEP) S.V.: Sul Muro di Sormano era brillantissimo. Stava tenendo fede alle aspettative, ma la Dea Bendata ha deciso di mettergli i bastoni tra le ruote. Ora non possiamo far altro che pregare per la sua salute e sperare che possa tornare in gara il prima possibile.

RCS VOTO 0: Il Lombardia agostano si dimostra una mossa sbagliata già nel momento in cui si inizia a scoprire la startlist. Ma questo è il minore dei problemi. Durante la gara Remco Evenepoel cade in un burrone, mentre scendeva dal Muro di Sormano. Una discesa bruttissima lungo la quale non c’era nessuna protezione. Remco è stato fortunato così come lo è stato De Plus tre anni fa. Ma così non si può andare avanti. Inoltre nel finale un auto entra nel percorso e investe, per fortuna senza conseguenza, Schachmann. Ai molti discorsi che si fanno sulla sicurezza dei corridori devono seguire i fatti. In una gara, e in particolar modo al Giro di Lombardia, classica di rango elevatissimo, questi episodi non devono accadere.

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luca.saugo@oasport.it

Twitter: @LucaSaugo

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Foto: Lapresse

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