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Giro di Lombardia, Remco Evenepoel sull’investigazione UCI: “Stavo piangendo tra le braccia di mio padre”

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Continua a tenere banco nel mondo del ciclismo il “caso Remco Evenepoel”. L’UCI ha aperto un’indagine nei confronti del giovane corridore belga, dopo che il direttore sportivo della Deceuninck-QuickStep del belga, Davide Bramati, ha tolto dalla tasca posteriore del suo corridore un borraccino dopo il bruttissimo incidente occorso ad Evenepoel nel Giro di Lombardia di due settimane fa.

Dalle riprese video dell’incidente si vede che Bramati estrarre qualcosa dalle tasche di Evenepoel, spiegando poi che si sarebbe trattato di una bottiglietta contenente degli integratori o una Coca Cola per il finale di gara. Una situazione che ha scatenato numerose polemiche. A difesa di Evenepoel è intervenuto però Serge Pauwels. Il corridore della CCC è stato intervistato nel programma sul Tour de France della tv belga “Vive le Vélo: “Se metti qualcuno su una barella, ha senso che quelle tasche vengano svuotate”.

Evenepoel ha voluto ringraziare Pauwels con un messaggio su Twitter e ha spiegato anche come ha appreso la notizia dell’investigazione dell’UCI: “Grazie mille, Serge Pauwels, per aver spiegato la situazione in cui mi trovavo. Sarò onesto. Questa mattina ho pianto nel mio letto d’ospedale tra le braccia di mio padre. È così che mi sentivo di merda. Stavo combattendo per la mia vita in quel momento. E la mia squadra ha fatto il meglio per me”.

La polemica certamente non si ferma, come traspare anche dalle parole del presidente dell’UCI David Lappartient: “Il direttore sportivo ha detto che pensava che Evenepoel fosse caduto perché non venivano più inviati dati. Di quali dati stiamo parlando? E’ vietato inviare determinati dati. Quindi, stiamo anche guardando a quel punto. Dobbiamo capire se si tratta solo di posizione geografica, ma la condivisione di altri dati non è consentita”.

 

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Foto: LaPresse

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