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Giro d’Italia 2020, insidie britanniche per Vincenzo Nibali. Ma forse la vera minaccia è Vlasov…

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Remco Evenepoel non potrà, purtroppo, essere della partita al Giro d’Italia 2020, ma per Vincenzo Nibali, Jakob Fuglsang e gli altri uomini di classifica, si staglia una nuova minaccia all’orizzonte: Geraint Thomas. E’ notizia di oggi, infatti, che il corridore gallese, dato che ancora non vanta un buono stato di forma, è stato escluso dalla selezione del Team Ineos per il Tour de France e dirottato verso la Corsa Rosa.

Thomas, al Giro d’Italia, troverà un percorso abbastanza adatto alle sue caratteristiche. A cronometro, data l’assenza di Evenepoel, è quello che può sfornare le prestazioni migliori. Inoltre, sulle salite delle prime due settimane, come l’Etna e Roccaraso, dovrebbe trovarsi decisamente a suo agio. Il suo punto debole saranno i tapponi dei giorni conclusivi della Corsa Rosa, ma il meteo potrebbe anche dargli una mano. Tutto questo, però, a patto che il Geraint che si presenterà ai nastri di partenza del grande giro nostrano sia quello dei giorni migliori e non la versione spenta vista al Tour de l’Ain e al Giro del Delfinato.

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C’è un altro nome, però, che, in caso di partecipazione, spaventa i grandi favoriti del Giro d’Italia 2020. Al momento, forse, anche di più rispetto a Geraint Thomas. Vale a dire Alexander Vlasov, il russo dell’Astana che sta incantando in queste prime corse del post pausa. Il giovane classe 1996, nelle ultime tre settimane, ha vinto il Giro dell’Emilia e la Mont Ventoux Dénivelé Challenge e si è piazzato sul podio alla Route de l’Occitanie, battuto solo da Egan Bernal e Pavel Sivakov, e al Giro di Lombardia.

Il russo non ha ancora mai corso un grande giro e per questo il suo rendimento, sulle tre settimane, è un’incognita. Tuttavia, le premesse per fare bene ci sono tutte e non solo per via dei risultati recenti. Due anni fa Alexander ha vinto una gara di dieci giorni, peraltro dal tracciato durissimo, quale il Giro d’Italia U23. In quell’occasione, oltretutto, si è lasciato alle spalle quel Joao Almeida che ha fatto secondo dietro di lui anche al Giro dell’Emilia.

Nella Corsa Rosa dedicata alla categoria antecedente al professionismo, inoltre, Vlasov aveva messo in mostra un rendimento in costante crescita. Gli elementi chiave della sua vittoria, infatti, furono la capacità di recuperare in maniera migliore rispetto ai suoi rivali tra una tappa di montagna e l’altra e il grande acume tattico che lo portarono ad indovinare l’attacco giusto sul Monte Grappa, nella frazione con arrivo ad Asiago, con il quale ribaltò una gara che, fino a quel momento, sembrava una lotta a due tra il britannico Stephen Williams e il colombiano Alejandro Osorio.

Al momento non vi è ancora certezza assoluta che Vlasov sia della partita, per la verità. L’ottimo rapporto dentro e fuori dalla gara con Fuglsang e il fatto che conosca bene le salite nostrane lasciano pensare, però, che l’Astana lo porterà. E il Giro, in fin dei conti, avrebbe bisogno della presenza di un corridore giovane e talentuoso come lui, dato che, al momento, la startlist si preannuncia come una delle più povere degli ultimi quindici anni.

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luca.saugo@oasport.it

Twitter: @LucaSaugo

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Foto: Lapresse

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