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Golf, il ventitreenne Collin Morikawa è il campione del PGA Championship 2020! Superati Dustin Johnson e Paul Casey

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Il PGA Tour presenta al mondo una nuova stella, Collin Morikawa. Il 23enne di Los Angeles ha trionfato in maniera perentoria al 102esimo PGA Championship, emergendo da una leaderboard oltremodo ravvicinata e conquistando con lo score di -13 il primo torneo Major della sua giovane carriera golfistica, alla seconda partecipazione. Alle sue spalle, separati da un paio di colpi, l’inglese Paul Casey e lo statunitense Dustin Johnson, mentre il favorito della vigilia Brooks Koepka, re dei Majors negli ultimi anni e back to back champion di questo torneo, è incappato nella peggiore giornata possibile crollando in classifica.

Il miglior colpo della sua carriera, quello che ha reso Morikawa un campione Major, non doveva neppure succedere. Il giovane prodotto della University of California  – e quindi vero padrone di casa al TPC Harding Park di San Francisco – si è presentato sul tee della 16 consapevole che, con l’avanzamento del tee di partenza, il par 4 fosse diventato drivabile. Si era detto che questo non avrebbe rovinato la sua strategia e che non si sarebbe fatto ingolosire ma quando sei a tre buche dal termine in lizza per un torneo Major, e oltretutto arrivi da un incoraggiante chip-in alla buca precedente, le cose possono cambiare. Morikawa sapeva di dover assumersi dei rischi, prende in mano il drive e rilascia uno dei colpi che verranno certamente inseriti nelle pagine di storia del golf come simbolo di questo torneo. La palla vola perfetta e atterra soffice a 7 piedi dalla buca per un eagle troppo comodo per essere mancato da un egregio puttatore come lui. Si tratta del terzo successo complessivo, il secondo di questa eccezionale stagione sul PGA Tour che lo ha visto scalare, con questo trionfo, fino alla 12esima posizione dell’ordine di merito mondiale.

Runner-up e con stati d’animo invertiti si sono classificati insieme a -11 Casey e Johnson. L’inglese, -4 di giornata, ha disputato molto probabilmente il miglior Major della sua carriera, rinomata per aver essere stata tanto buona nel complessivo quanto complicata nei tornei più importanti, visto che questo secondo posto non solo è di fatto il miglior risultato di sempre per lui, ma anche i piazzamenti nelle zone di vertice sono stati piuttosto rari. Per DJ invece è l’ennesima beffa nell’ultimo giro di un appuntamento di peso, che si aggiunge alle numerose già collezionate. Il 36enne aveva aperto la giornata da leader e con un convincente birdie iniziale alla semplice 1, salvo poi non riuscire a cambiare marcia fino alle buche finali quando ormai era forse già troppo tardi.

Scendendo di posizioni troviamo un folto ma interessantissimo quintetto che ha chiuso alle spalle dei primi tre, a -10. Il migliore nel quarto round è stato un altro baby fenomeno (21 anni) prodotto negli ultimi anni dalla scuola americana, Matthew Wolff (-5). Insieme a lui il ventiquattrenne Scottie Scheffler (-2), probabilmente la vera sorpresa in queste zone alte della classifica e per qualche momento anche in testa nelle primissime fasi del giro, e tre bombardieri di pregevole fattura, tutti con un 66 di giornata: l’australiano Jason Day (bellissimo rivederlo al top del golf mondiale dopo i tanti guai fisici) e altri due atleti a stelle e strisce come Tony Finau e Bryson Dechambeau. 

Per quanto riguarda gli altri big, tredicesima posizione a -7 per lo spagnolo Jon Rahm, risalito con un -4 finale in un torneo che lo ha visto sempre lontano dal vertice, ventinovesimo Brooks Koepka (-3) dopo un round da sei bogey e due soli birdie. In quelle zone di classifica anche Rory McIlroy che ha chiuso 33esimo a -2, un colpo davanti al numero 1 del mondo Justin Thomas e a Tiger Woods, autori di un altrettanto convincente finale. Da segnalare anche una splendida buca in 1 del coreano Byeong Hun An, che ha imbucato direttamente da 189 yards al par 3 della 11.

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michele.brugnara@oasport.it

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Foto: La Presse

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