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Matteo Berrettini, ripartenza da Flushing Meadows tra Masters 1000 Cincinnati e US Open 2020

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Finalmente sta per giungere anche il momento di Matteo Berrettini: il ritorno ufficiale sui campi, per il romano, sarà realtà nella tarda serata, o nella notte, italiana. Di fronte a lui, nel Masters 1000 di Cincinnati spostato a New York, il finlandese Emil Ruusuvuori, non proprio un ostacolo da prendere sottogamba, per due motivi: è un giocatore che ha già sconfitto Dominic Thiem (in Coppa Davis) e che, quest’anno, ha battuto Jannik Sinner a inizio stagione. Superando le qualificazioni, inoltre, si è assicurato il suo primo ingresso nei primi 100 in carriera.

Il primo match ufficiale dagli Australian Open, dopo i quali è stato fermo per infortunio prima della pausa lockdown, è per Berrettini un modo per scoprire quanto siano realmente stati buoni i segnali mandati nelle tre esibizioni da lui giocate: l’UTS di Patrick Mouratoglou, sul veloce, vinto, il Thiem’s 7 a Kitzbuhel, sulla terra, dove si è fermato in semifinale, e quella su erba di Berlino, dove proprio l’austriaco lo ha sconfitto in una incerta finale. Le esibizioni, però, sono una cosa e i tornei veri un’altra, e questo il romano lo sa bene. Può essergli di vantaggio il fatto di esser rimasto negli States, dove si è allenato ed è rimasto con l’attuale compagna, l’australiana Ajla Tomljanovic, contestualmente impegnata sul circuito WTA.

Per Berrettini, che affronta questo periodo a New York senza Vincenzo Santopadre (che ha deciso, per ragioni personali, di restare a Roma), l’obiettivo non è solo quello di ripartire col piede giusto (e ne ha tutte le possibilità), ma anche di riconfermare la sua forza sul veloce outdoor, che finora è stata senza ombra di dubbio la sua miglior superficie, anche se lui è nato sul rosso, dove ha vinto il primo torneo in carriera. Inoltre, il Masters 1000 americano può dargli modo di guadagnare punti, vista la difesa del solo primo turno di un anno fa.

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Rimane però da vederlo all’opera, e soprattutto capire in che modo potrà rapportarsi a un tennista che di match ufficiali ne ha già giocati tre, due di qualificazione e uno di main draw. Un tema, questo, risorto prepotentemente nelle ultime settimane sia a livello ATP (Challenger) che a livello WTA, con i giocatori arrivati “in corsa”, o comunque che nelle settimane precedenti avevano mantenuto alta l’attività, spesso in grado di sovvertire pronostici contro altri, se vogliamo, un pochino più indietro. Berrettini, essendosi mantenuto in costante allenamento, in questo senso è fortunato, e inoltre può giovarsi del fatto di poter usare, almeno oggi, le sue armi migliori da fondo, contro le quali Ruusuvuori soffre.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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