Ciclismo
Milano-Sanremo 2020: Mathieu van der Poel, la mina vagante. Una rasoiata sul Poggio per far saltare il banco
Mathieu van der Poel non ha incantato alla Strade Bianche, ma non per questo va escluso dal novero dei favoriti per la Milano-Sanremo. Il fuoriclasse neerlandese, d’altronde, ha tutte le scusanti del caso per la debacle di sabato scorso. Una foratura poco prima di Monte Sante Marie lo ha penalizzato nel momento chiave della gara. Oltretutto, il figlio d’arte, storicamente, fa fatica a ingranare alla prima gara dopo un ritiro in altura, ma il fatto che abbia concluso la semiclassica senese in crescendo, riuscendo ad acciuffare una top-15, è sintomo che la sua condizione, da qui a una settimana, migliorerà non poco.
Nella passata stagione, ad esempio, al ritorno alla gare dopo due mesi di stop, nella prova di Coppa del Mondo di cross country di Les Gets, raccolse solo un 16esimo posto, a circa 3’30” dal vincitore Schurter. La gara lo vide iniziare in maniera tragica, ma nelle ultime tornate cominciò a far registrare tempi sul giro simili a quelli dei migliori. Nelle settimane immediatamente seguenti fu a dir poco imbattibile nelle competizioni dedicate alle ruote grasse: vinse sia i Campionati Europei che le prove di Coppa del Mondo di Val di Sole e Lenzerheide.
Questo ci fa capire quanto giudicare lo stato di forma di Mathieu van der Poel da una sola gara sia sbagliato. Nei prossimi giorni il campione del Mondo in carica di ciclocross sarà al via della Milano-Torino, un’altra occasione per levarsi di dosso un po’ di polvere in vista della Sanremo. Nella Classicissima, dunque, è lecito aspettarsi un Mathieu finalmente in palla, dato che due gare di rodaggio sono abbastanza per ritrovare, finalmente, un buon colpo di pedale.
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In ottica successo finale alla Sanremo, inoltre, Mathieu ha davvero tante frecce nella faretra. Può vincere andandosene da solo sul Poggio, dato che le qualità per resistere al ritorno del gruppo nella seguente discesa e nel tratto pianeggiante che porta al traguardo le ha. Ma può anche pensare di portare via un gruppetto e regolarlo allo sprint, dato che è tremendamente rapido e in volate lanciate a bassa velocità si trova molto meglio di altri, come dimostrato in svariate occasioni anche l’anno scorso (Dwars door Vlaanderen, Freccia del Brabante, Amstel Gold Race). Infine, il nipote del grande Raymond Poulidor può considerare anche l’ipotesi volata di gruppo, dato che, come ha dimostrato a più ripetizioni, è capace di primeggiare anche in arrivi a ranghi compatti.
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luca.saugo@oasport.it
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Foto: OA Sport