MotoGP
MotoGP, Andrea Dovizioso-Ducati: siamo ai titoli di coda. Qualifica disastrosa e un Mondiale che vola via
Le qualifiche n.3 del Mondiale 2020 di MotoGP sono state per la Ducati all’insegna delle contraddizioni: da un lato la splendida pole-position firmata dal francese Johann Zarco con la GP19 Avintia Racing e dall’altro il mesto 18° posto di Andrea Dovizioso (peggior risultato in carriera in top-class) con la Rossa ufficiale. Una situazione da testa-coda decisamente anomala che di sicuro la scuderia di Borgo Panigale non si aspettava, e neanche il forlivese.
E dire che a Brno (Repubblica Ceca), le attese c’erano tutte perché l’anno scorso il “Dovi” si era classificato secondo, mentre nel 2018 era addirittura riuscito a imporsi. E oggi? Notte fonda e un Mondiale che sembra allontanarsi sempre di più. Ma come spiegare i motivi di questa debacle? Probabilmente le ragioni vanno ricercate sia in aspetti tecnici che psicologici.
Approfondendo il primo punto, è evidente che Dovizioso faccia tantissima fatica ad adattarsi alla nuova gomma posteriore della Michelin: una mescola che offre maggior grip e ha costretto i piloti a mutare un po’ il proprio stile di guida. Andrea, che non fa della percorrenza in curva il proprio fiore all’occhiello, non ha ancora trovato la giusta messa a punto e nella massimizzazione della prestazione del time-attack i tempi non arrivano. Quello sconfortante 1’57″034 contro l’1’55″687 di Zarco parla chiaro. La speranza è che in gara vi sia un’inversione di tendenza, ma in questo caso servirebbe qualcosa di più.
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E poi anche il discorso “testa” conta. Di fatto, i dubbi sul futuro del pilota italiano in Ducati ci sono ancora e i punti interrogativi non alimentano la serenità in squadra. Un contratto firmato e rinnovato non c’è e ciò non è un supporto per chi deve sempre dare il 101% in moto, in una categoria in cui il livello è incredibilmente alto. Pertanto, questa negativa prestazione del centauro del Bel Paese può essere spiegata un po’ così.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse