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MotoGP, GP Stiria 2020: Valentino Rossi fuori dalla Q2. Passo discreto, ma il Dottore fatica sul giro secco

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Valentino Rossi non può certo essere soddisfatto delle performance della giornata odierna. Per il Dottore, la FP1 si è conclusa con il diciassettesimo crono senza tentare neppure un time attack per scelta della Yamaha, che ha preferito utilizzare la sessione del mattino esclusivamente per lavorare in ottica gara. Nel pomeriggio, il quarantunenne di Tavullia si è attestato al nono posto nella classifica dei tempi della FP2, il che però significa essere momentaneamente fuori dalla top-ten della graduatoria combinata delle prove libere. Infatti, attualmente Rossi occupa la tredicesima piazza a 127 millesimi dal decimo posto, occupato da Brad Binder. In particolare, per Valentino sembra confermarsi un tendenza già vista nei precedenti appuntamenti iridati, ovvero quella di faticare sul giro secco.

Bisogna premettere che il Dottore oggi ha effettuato un unico vero time attack, a differenza di altri piloti che invece ne hanno provati due o tre. Cionondimeno, si è visto come il passo-gara appaia più competitivo rispetto alla prestazione pura. Al riguardo, non si scopre niente di nuovo, perché i dati non mentono. Attualmente, il quarantunenne di Tavullia è l’unico pilota della MotoGP ad aver concluso tre gare su quattro nelle prime cinque posizioni, ma le prestazioni in qualifica sono deficitarie se rapportate ai compagni di marca. Sinora Fabio Quartararo ha marcato due pole position, partendo sempre dalla prima fila. La sua posizione media sullo schieramento è 1,75. Maverick Viñales ha firmato una pole ed è partito tre volte dalla prima fila, con una posizione media di 2,5. Franco Morbidelli si è schierato una volta in prima fila, una in seconda e due volte in terza fila, per una posizione media di 6. Valentino Rossi, invece, è partito una volta dalla seconda fila e in tre occasioni dalla quarta fila, con una posizione media di 8,75. Il Dottore, peraltro, è stato sempre il più lento tra i quattro alfieri della Yamaha, eccezion fatta per il Gran Premio di Andalusia, dove si è quantomeno messo alle spalle il romano del Team Petronas.

Insomma, una situazione ben diversa rispetto a quella che siamo abituati a vedere in gara, dove Rossi ha quasi sempre saputo reggere il confronto con i compagni di marca, rivelandosi peraltro il migliore nel long run sia a Brno che settimana scorsa. Tuttavia, partire praticamente sempre a centro gruppo è un handicap non da poco e lo si è visto soprattutto in Repubblica Ceca, dove Valentino ha dovuto accontentarsi della quinta piazza, quando se fosse riuscito a scattare da una casella migliore avrebbe potuto concludere in seconda posizione, alle spalle del solo Brad Binder. Insomma, il sette volte Campione del Mondo della classe regina sta sviluppando una tendenza conclamata, ovvero quella di faticare sul giro secco. La resistenza sul long run, a dispetto dei 41 anni, non è assolutamente in discussione. Il problema principale, in questo momento, è l’incapacità di incidere in qualifica, il che genera ovvie ripercussioni sul suo rendimento in gara, dove non può sfruttare appieno il proprio potenziale proprio a causa di posizioni di partenza penalizzanti.

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Sarà in grado il Dottore di innalzare l’asticella in tempi rapidi, in maniera tale da mettersi in una posizione privilegiata per lottare per i quartieri nobili della classifica sin dalle prime battute dei Gran Premi? Intanto, domani, sarebbe già importante riuscire a guadagnare accesso alla Q2

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Foto: Shutterstock

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