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MotoGP, i promossi e bocciati del fine settimana. Binder e Morbidelli, che prime volte! Valentino Rossi consistente, Dovizioso e Vinales affondati

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E’ venuto il momento di archiviare il terzo round del Mondiale 2020 di MotoGP. La pista di Brno (Repubblica Ceca) è stato teatro di una gara ricca di emozioni, in cui le condizioni d’asfalto hanno complicato la vita non poco ai piloti, costretti a far fronte alle tante buche presenti. Una vera sfida per loro e le squadre. Di seguito i promossi e i bocciati del weekend ceco:

PROMOSSI

Brad Binder (Red Bull KTM) – Chissà quanti sassolini si è tolto ieri il sudafricano. Tanti avevano parlato troppo e prima del tempo e lui la moto la sa guidare davvero forte. Chiedere a un certo Valentino Rossi, che nel post gara a Brno è stato molto esplicito in questo senso: “Va molto forte, uno stile di guida moderno“. Ecco, queste parole, associate il successo in solitaria su una KTM strepitosa, descrivono la portata della prova di Binder che ha posto così la sua prima firma nel giorno della prima volta anche per la scuderia austriaca nella top-class.

Franco Morbidelli (Yamaha Petronas) – Nella giornata delle prime volte, non poteva mancare il primo podio del “Morbido”. Una gara coraggiosa la sua e il secondo posto alle spalle dell’inafferrabile Binder vale molto perché ha il sapore della conferma. Lo si era già visto Franco andar forte a Jerez de la Frontera, ma poi un problema tecnico gli aveva impedito di concretizzare. In Repubblica Ceca, un riscontro degno di nota.

Johann Zarco (Ducati Avintia) – Se si riavvolge il nastro e si pensa a qualche mese fa, il francese in Avintia Racing neanche voleva andarci. Dopo aver lasciato la KTM per incompatibilità varie, il transalpino era in cerca di identità e non voleva però ritrovarsi in un’avventura di secondo piano. Una mancanza di rispetto quella di Johann, che però fa parte del passato. Il connubio tra il pilota d’Oltralpe e il team funziona alla grande e il riscontro a Brno (terzo posto) in sella alla GP19 Ducati parla chiaro.

Alex Rins (Suzuki) – La spalla gli fa ancora male, e non poco, ma lo spagnolo ignora il dolore e sfiora il podio. Una rimonta degna di nota per il catalano che dimostra tutto il suo valore quando c’è da tirar fuori quel qualcosa in più.

Valentino Rossi (Yamaha) – C’è un filo d’amarezza per il “Dottore”. Il quinto posto è da annotare e da accettare con il sorriso per l’ottimo passo gara messo in mostra, ma chiaramente la decima posizione nelle qualifiche è stato un handicap troppo importante. Tuttavia, anche a Brno, Rossi ha fatto vedere di andar forte, nonostante condizioni di pista molto complicate che hanno visto altri affondare.

BOCCIATI

Fabio Quartararo (Yamaha Petronas) – Oneri e onori. Il francesino aveva abituato bene e il settimo posto di ieri è una battuta d’arresto. L’adattamento al tracciato ceco non è stato ottimale e le gomme sono finite prima del tempo. Prestazione, quindi, insufficiente per Quartararo, ma comunque in un calendario così serrato anche un solo punto potrebbe fare la differenza in questo 2020 così particolare.

Maverick Vinales (Yamaha) – La peggior gara del Top Gun del Motomondiale in Yamaha. Non c’è altro modo per definire questo 14° posto dell’iberico, in difficoltà fin da subito. Lui si lamenta delle gomme e di una Yamaha che al mattino gli aveva dato grandi sensazioni, ma poi al pomeriggio è diventata nemica. L’impressione è che Maverick si perda un po’ troppo facilmente, mettendosi anche un po’ sotto pressione da solo.

Andrea Dovizioso (Ducati) – Primo nel 2018 e secondo nel 2019. E nel 2020? Undicesimo. Qualcosa non quadra a Borgo Panigale e la prestazione incolore del forlivese a 16″ dal vincitore la descrive chiaramente. Ma che cosa succede al “Dovi”? Le cause dei problemi sembrerebbero due: mancanza di feeeling con la nuova mescola posteriore di Michelin e un contratto in scadenza avvolto ancora dal mistero. Aspetti che non danno tranquillità al centauro, che fa fatica a trovare la strada come al solito.

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Danilo Petrucci (Ducati) – Lui in Ducati sa già che l’anno venturo non ci sarà avendo sposato la causa della KTM, ma il dodicesimo posto alle spalle di Dovizioso non era certo il risultato che l’umbro avrebbe voluto regalarsi. Problematiche simili a quelle del forlivese relativamente alle gomme, per via di uno stile di guida troppo aggressivo e scarsamente produttivo.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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