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MotoGP, il venerdì sottotraccia di Andrea Dovizioso: lontano in classifica, ma passo gara di grande spessore

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Nella prima giornata di prove libere, Andrea Dovizioso non ha certo brillato nella classifica dei tempi, in quanto ha realizzato il sesto crono nella sessione mattutina e solamente il quindicesimo in quella pomeridiana. Eppure, al di là di questi piazzamenti, ci sono ragioni di moderato ottimismo in vista della gara di domenica. Infatti il passo del veterano forlivese è apparso consistente.

In generale, al di là dell’assenza di tempi da urlo, oggi la Ducati ha convinto, almeno relativamente, perché le moto di Borgo Panigale sono decisamente più a loro agio sulla pista di Brno di quanto non lo fossero su quella di Jerez de la Frontera. È anche vero che storicamente Ducati è sempre competitiva sul tracciato moravo, dunque la crescita poteva essere annunciata.

Guardando a Dovizioso, va detto come oggi abbia dato l’impressione di concentrarsi soprattutto sul long run. Spulciando i dati, si nota come abbia percorso la bellezza di 34 giri (di cui 24 cronometrati), dimostrandosi uno dei centauri che ha passato più tempo in pista. Comprensibile, soprattutto alla luce del fatto che Andrea stia ancora cercando il modo migliore per adattare il suo stile di guida alle nuove gomme Michelin, le quali hanno mandato completamente in tilt la sua capacità di inserire efficacemente in curva la moto.

Oggi per Dovi non c’è stato nessun reale “time attack”, come testimoniato dal fatto che non sia mai sceso in pista con mescola morbida. Nella FP1 ha montato due gomme medie, mentre nella FP2 ha girato con dura all’anteriore e media al posteriore. In tema di passo, il forlivese non è affatto dispiaciuto. Se i punti di riferimento sono Fabio Quartararo e Maverick Viñales, si può affermare che Dovizioso non sia apparso lontano dalle punte di diamante della Yamaha, facendo vedere di poter girare sull’1’57” basso, in linea quindi con il francese e lo spagnolo.

È anche vero, però, che le Yamaha Petronas – sia quella di Quartararo che quella di Franco Morbidelli – hanno impressionato quando si sono messe a cercare il tempo. Resta quindi da capire quanto margine possa avere Dovizioso sul giro secco. Riuscirà domani ad alzare l’asticella sotto questo punto di vista, allo scopo di guadagnare una buona posizione di partenza? D’altronde, se il ritmo è in linea con quello dei migliori, scattare dalla terza fila potrebbe essere un handicap non da poco.

Domattina capiremo subito quanto sarà in grado di limare in ottica qualifica, poiché Andrea attualmente è fuori dai primi dieci della classifica combinata delle prove libere. Pertanto, se vorrà evitare le forche caudine della Q1, in FP3 dovrà obbligatoriamente spingere a tutta per entrare nella top-ten. Indubbiamente, è comprensibile che il forlivese sia maggiormente in sofferenza in tema di prestazione pura, proprio perché fatica a portare al limite la sua GP20. Invece sul long run il concetto di “limite” cambia e, in questo campo, il veterano della Ducati è indubbiamente meno in difficoltà.

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In generale, le tematiche sono comunque le medesime di Jerez de la Frontera, soprattutto relativamente al primo weekend. Bisognerà contenere i danni in qualifica allo scopo di poter esprimere il massimo del proprio potenziale in gara. In tal senso, se davvero l’impressione destata dalla giornata odierna è veritiera, ovvero che Dovizioso può giocarsela sul passo, allo scopo di poter lottare davvero per i traguardi che contano sarà cruciale crescere anche in qualifica, altrimenti il rischio è quello di non riuscire neppure a sfruttare quanto di buono ci possa essere sulla velocità in gara. D’altronde, si potrà anche essere più competitivi rispetto a Jerez, ma a Brno per la Ducati non sembra più esserci alcun genere di margine sulla Yamaha…

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Foto: Shutterstock

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