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MotoGP, Mondiale 2020: campionato senza Marc Marquez più equilibrato, ma anche di un livello più basso?

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Cinque round iridati sono stati archiviati in MotoGP e la situazione della classifica generale è estremamente equilibrata: il francese della Yamaha Petronas Fabio Quartararo comanda con 70 punti, davanti ad Andrea Dovizioso (67 punti) e all’australiano Jack Miller (56 punti). Una top-10 nella quale Valentino Rossi è settimo a 25 lunghezze dal compagno di marca, chiusa dallo spagnolo Pol Espargaró (35 punti). Appare chiaro che questa situazione equilibrata sia giustificabile per l’assenza del grande dominatore degli ultimi anni, ovvero lo spagnolo Marc Marquez. Il campione del mondo in carica della Honda, attraverso un comunicato ufficiale, ha fatto sapere che non tornerà prima di 2-3 mesi per riprendersi perfettamente dall’infortunio al braccio. L’incidente a Jerez de la Frontera (Spagna) ha avuto delle conseguenze importanti per l’iberico, specie per la gestione della prima operazione e il tentativo di rientro lampo.

Ormai, per lui, la stagione è andata e quindi chi sarà pronto a prendersi lo scettro? Non è facile rispondere a questa domanda perché di fatto una figura di riferimento chiara non c’è, nonostante la Yamaha sia in testa al mondiale dei piloti e dei costruttori. Quanto è accaduto in Repubblica Ceca e nel doppio appuntamento austriaco ha messo in discussione tutto questo. Il quesito è la seguente: campionato più equilibrato, ma di un livello più basso? Indubbiamente, l’assenza di Marquez pesa e c’è meno qualità perché lui è il pilota che più degli altri, negli ultimi anni, ha saputo alzare l’asticella. Pertanto, la sensazione è che con lui in pista, anche al 70%, le cose sarebbero diverse. Questo perché tutti quelli che sono stati annunciati come anti-Marquez per un motivo o per un altro non stanno rubando l’occhio.

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Ci si riferisce sopratutto a Quartararo che, in testa al campionato per la doppietta di Jerez, pare entrato in una fase di involuzione. Il fatto che Valentino Rossi lo abbia preceduto nell’ultimo round è significativo, cosa che era già accaduta nella prima uscita sul Red Bull Ring e a Brno. Per un “Dottore” che sale c’è il francese che scende? Vedremo a Misano (13 settembre), però è chiaro che gli ultimi risultati della KTM, con le vittorie del sudafricano Brad Binder a Brno e del portoghese Miguel Oliveira a Spielberg (Austria) rafforzano questa convinzione di un contesto molto livellato, ma non verso l’alto, con tutto il dovuto rispetto per l’eccezionale lavoro della squadra austriaca.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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