Nuoto
Nuoto, Settecolli 2020. E adesso? Tutti in vacanza e poi preparazione per cosa?
Chiusi per ferie, chi per una settimana, chi per due: le ferie meno attese della storia del nuoto. Di solito la fase di stop in questo periodo, i nuotatori se lo riservano per ricaricare le pile dopo un Mondiale o un’Olimpiade ma in questo strano anno le ferie arrivano dopo il Campionato Italiano e si stacca dopo un paio di mesi, per qualcuno poco più di un lavoro mirato ad un obiettivo nato in corsa e che comunque vale il giusto.
Ferie vissute soprattutto pensando a quello che (si spera) sarà rispetto a quel poco che è stato quest’anno. Già perché il 2021 del nuoto sarà un anno senza sosta se saranno confermati tutti gli eventi, che inizierà presto con gli Assoluti che qualificano alle Olimpiadi, per tanti appuntamento clou della stagione, e proseguiranno con gli Europei di Budapest a maggio, i Giochi Olimpici di Tokyo e il doppio evento autunnale, Europei e Mondiali in vasca corta nel giro di due mesi rispettivamente a Kazan e Doha.
Il primo appuntamento, però, è a dicembre con un altro step qualificante per Tokyo, i Campionati Invernali di Riccione: tutti tranne i già qualificati Paltrinieri, Quadarella, Panziera e Martinenghi, li hanno nel mirino e useranno questi tre mesi per evitare la faticaccia e l’inevitabile tensione di marzo.
Molti degli azzurri utilizzeranno il presumibile intermezzo delle ISL, il campionato mondiale per “club” per trovare la condizione ideale in vista dell’evento più atteso del 2020: alcuni di loro hanno dimostrato a Roma qualità e condizione fisica invidiabili, altri devono ancora lavorare tanto perché, per scelta o per necessità, non hanno potuto farlo nella marcia di avvicinamento al Settecolli. Di sicuro tutto sarà ancora all’insegna della incertezza e questo non può certo aiutare chi fa del nuoto una professione ma il virus è in continua evoluzione e le regole le detta lui.
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