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Pattinaggio artistico a rotelle, Massimo Giraldi a Figure2u: “Con il Rollart allenare è ancora più divertente”
Massimo Giraldi è uno dei tecnici italiani di pattinaggio artistico a rotelle più rappresentativi del nostro tempo: ormai da diversi anni è un punto di riferimento fondamentale in Italia e, aspetto tutt’altro che banale, una delle personalità che più stanno contribuendo alla crescita in termini tecnici dei Paesi di tutto il mondo: oltre all’Argentina, dove ha coperto per due anni e mezzo la funzione di Commissario Tecnico con ottimi risultati, il coach si sposta abitualmente infatti sia in Olanda che in Spagna e Portogallo.
L’allenatore stanziato a Pesaro ha parlato a lungo della sua esperienza da atleta e della significativa mutazione del pattinaggio avvenuta con il nuovo sistema di punteggio Rollart a Figure2u, la rubrica di approfondimento sulla disciplina a cura di Franco Culcasi in onda su Sport2u, la web tv di OA Sport.
Il colpo di fulmine con i pattini è avvenuto per l’allenatore a 8 anni: “Facevo la terza elementare: per via di una piccola esibizione di fine anno nella palestra della mia scuola mi sono innamorato di questo sport, mi ha rubato il cuore il connubio tra ballo, il fascino dell’attrezzo e la velocità: mi sono innamorato subito. Dopo solo un anno ho vinto i Campionati Italiani dei Giochi Della Gioventù. Io ho disputato sei Mondiali. Il primo è stato ad Hanau nel 1990, poi ne ho fatti cinque di seguito fino al 95 con l’eccezione del 94, l’anno di Salsomaggiore Terme, dove ho gareggiato solo agli Europei. Ho vinto due titoli continentali e sono arrivato al bronzo iridato in combinata”
Un approccio, quello degli anni novanta, totalmente diverso da quello odierno: “Devo dire che è cambiato molto, oggi il livello è molto alto e senza preparazione anche a secco è davvero difficile riuscire a competere“. Merito del nuovo sistema di punteggio Rollart, etichettato dal tecnico come una bellissima evoluzione: “Appoggio questo nuovo sistema. Non è stato semplice all’inizio, si è visto un totale cambio di approccio alla gara e al punteggio. Non è stato facile da digerire ma devo dire che adesso trovo molto più divertente allenare i miei ragazzi“.
La nuova modalità di valutazione ha dunque cambiato totalmente non solo l’asset di gara ma anche il tipo di lavoro quotidiano dentro la pista: “Oggi come oggi è quasi d’obbligo lavorare in team, è impensabile con questo sistema che un allenatore faccia tutto da solo: ci sono tante figure, bisogna curare la preparazione atletica, la pattinata, gli skating skills, la coreografia e la mobilità; è cambiato l’allenamento perché non è più una seduta fatta solo di salti e trottole ma si dà tanta importanza a quello che è il pattinaggio: si può fare una seduta di un’ora di skating skills e di transition: adesso è tutto più divertente e completo, la completezza del rollart ha dato anche completezza nell’allenamento settimanale“.
Uno degli aspetti più innovativi riguarda tuttavia le trottole, ricche di nuovi elementi, posizioni e figurazioni: “Adesso preparale richiede anche l’uso dello spinner e di sessioni di mobilità: se prima il nostro punto massimo erano le tacco e la rovesciata, adesso troviamo molta più varietà. Io mi concentro molto sulle sedute di scioltezza, è anche indispensabile lavorare almeno 30 minuti con lo spinner, per provare la precisione statica e i cambi sullo stesso piede. Qualcosa di rivoluzionario che prima non conoscevamo. Le tacco e la rovesciata rappresentano tuttavia l’identità del nostro sport sulle rotelle: con il rollart abbiamo perso la bellezza di fare delle tacco lunghissime e bellissime, il fatto che oggi prendano meno punti rispetto alla biellmann o una uprigt incentiva gli atleti a presentare più quest’ultime, ma magari in futuro saranno rivalutate”.
Massimo Giraldi ha inoltre illustrato la modalità di preparazione delle componenti del programma: “Serve tanto tempo per migliorare le components, è difficilissimo farle andare di pari passo con la tecnica, abbiamo quattro voci: l’atleta completo è quello che le fa tutte e quattro ad alto livello; in questi primi due anni abbiamo visto che le voci non si discostano molto tra loro in termini di punti perché sono uguali quanto diverse, skating skills e transition ad esempio vanno di pari passo, ma sono differenti da lavorare.”
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E tra gli atleti alla corte del pesarese figura una talentuosissima pattinatrice portoghese, Madalena Costa, stella di Madeira che ha dominato in lungo e in largo le gare giovanili rubando l’occhio in tutte le competizioni internazionali a cui ha partecipato: “Lavoro con lei da un po’ di tempo: è talentuosa, ha tanta voglia ed è molto appassionata oltre che instancabile: è una di quelle atlete che durante le pause guardano le gare di pattinaggio, ghiaccio o rotelle non fa differenza; è un talento immenso, il lavoro è tanto ma quando c’è il talento è tutto più facile. Anche con lei ci sono tante paure: ad esempio non ha mai perso, non ha mai avuto una debacle, io spero arrivi presto stabilmente nelle categorie selettive perché sono molto curioso di sapere dove possiamo arrivare”.
L’allenatore azzurro ha infine sottolineato il progresso esponenziale delle altre nazioni, sempre più vicine all’altissimo livello del nostro Paese: “Vedo crescere gli altri molto bene. Ci sono dei Paesi che hanno fame di risultati, ed è bellissimo che l’abbiano: ben venga la competizione, anche se in alcune circostanze c’è il rischio che perdano gli italiani che sono fortissimi va bene, una competizione più alta contribuisce alla crescita del nostro sport”. Di seguito l’intervista completa.
MASSIMO GIRALDI A FIGURE2U
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Foto: Massimo Giraldi (profilo facebook)