Baseball
Perché lo sport è fermo negli USA? Tutti gli scenari e i motivi delle proteste: NBA, tennis, baseball…
Lo sport negli Stati Uniti d’America è fermo. Il motivo? Per protestare contro la brutalità della polizia nei confronti degli afroamericani. Tutto è divampato dopo che Jacob Blake, un 29enne di colore, è stato ferito da sette colpi di pistola sparati a bruciapelo da un agente lo scorso 23 agosto in Wisconsin. Il ragazzo è stato ricoverato in ospedale, in gravi condizioni, e rimarrà paralizzato per sempre alle gambe. I poliziotti coinvolti nell’episodio sono stati sospesi. Da tre giorni, in tutti gli USA, hanno luogo cortei e manifestazione, dove purtroppo si segnalano dei feriti.
A tre mesi di distanza dalla morte di George Floyd, ecco una nuova aggressione. Lo scorso 25 maggio il 46enne di colore venne ucciso dalla polizia a Minneapolis, dopo essere stato bloccato a terra da un agente, il quale gli premeva il ginocchio sul collo. Quelle immagini fecero il giro del mondo e nacque “Black lives matter” (“le vite delle persone di colore sono importanti”). Lo sport è sempre stato molto sensibile al tema del razzismo e nella notte tutto si è fermato negli USA: i giocatori dei Milwaukee Bucks hanno deciso di non scendere in campo per affrontare gli Orlando Magic nei playoff della NBA e la massima Lega cestistica ha detto stop momentaneamente.
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Non soltanto il basket (erano in programma tre partite nella notte, alle ore 17.00 i giocatori e i presidenti delle franchigie incontreranno il commissioner per decidere quale sarà il futuro), ma anche la MLB di baseball e il Masters 1000 di Cincinnati (tennis, si sta giocando a New York) si sono fermati: sul cemento della Grande Mela si tornerà già a giocare domani con le semifinali, da capire come si muoverà il batti e corri. Mercoledì 26 e giovedì 27 agosto resteranno giornate importanti nella storia dello sport americano e mondiale, ovviamente gli atleti sperano che possa cambiare qualcosa.
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stefano.villa@oasport.it
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Foto: Lapresse