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PGA Championship 2020: numeri, statistiche, curiosità. Jack Nicklaus e Walter Hagen con 5 vittorie, Koepka vuole un tris quasi inedito

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Sono tanti i dati curiosi che circondano la lunga storia del PGA Championship, che quest’anno, per collocazione, diventa automaticamente il primo dei quattro Major stagionali a causa degli sconvolgimenti di calendario provocati dalla pandemia di coronavirus. Andiamo a conoscerne alcuni.

In termini di vittorie, Jack Nicklaus e Walter Hagen sono i più prolifici di sempre, trovandosi entrambi a quota 5. Attenzione, però: parliamo di sequenze occorse in due epoche totalmente diverse. I successi di Hagen, infatti, risalgono a tempi di quando il PGA Championship si svolgeva con formula match play, cosa accaduta fino al 1957. Di Nicklaus non si può invece non citare l’eternità, poiché tra la prima e l’ultima vittoria sono passati 17 anni, e ancora oggi, quando viene chiamato a presenziare in qualche evento in giro per il mondo, mostra ancora un’ottima salute. Del resto, parliamo di uno dei più grandi che il golf abbia mai conosciuto. Ed è sempre lui ad avere il primato di secondi posti: quattro.

Il più giovane vincitore è stato Gene Sarazen, nell’oramai lontanissimo 1922, a 20 anni e 174 giorni, mentre la palma di meno giovane spetta a Julius Boros, 48 anni e 142 giorni nel 1968.

Per quanto riguarda i successi consecutivi, nell’era match play sono i 4 di Hagen a farla da padrona, ma nessuno è mai riuscito a portarne a casa più di due in fila da quando c’è lo stroke play. Ed è per questa ragione che, dovesse vincere quest’anno, Brooks Koepka entrerebbe di diritto nella storia del PGA Championship. Tiger Woods ha soltanto sfiorato l’obiettivo, riuscendo per due volte a fare il bis (2000-2001, 2006-2007). Di Koepka, fra l’altro, è il più basso score su un qualsiasi percorso: 264, al Bellerive Country Club di Town and Country, nel Missouri.

Il TPC Harding Park è una sede inedita per il torneo, che ne ha già svelate di ulteriori fino almeno al 2031 e sa già dove andrà nel 2034, rivelando così la presenza di tre ulteriori novità e soprattutto che, dal 2022, verrà di nuovo considerato il versante ovest degli Stati Uniti, che in passato è stato scelto soltanto per dieci volte, l’ultima delle quali nel 1998 a Seattle. Il campo più frequentato è quello del Southern Hills Country Club, a Tulsa, nell’Oklahoma, sede del PGA Championship per quattro volte (con la quinta prevista per il 2030).

Per quanto riguarda invece il miglior giro mai realizzato, nessuno è mai riuscito a scendere sotto i 63 colpi. In 15 ci sono riusciti, tra cui Tiger Woods, Gary Player, Vijay Singh, Josè Maria Olazabal e Thomas Bjorn, e solo Koepka è riuscito a farlo per due volte, ma ancora un giro in 62 colpi o meno è utopia. Al PGA Championship appartiene però il record per il più basso score in relazione al par considerando tutti i Major: si tratta del -20 dell’australiano Jason Day nel 2015, che chiuse la pratica in 268 colpi nel 2015. Per quanto riguarda il più ampio margine di vittoria in epoca stroke play, cioè dal 1958 in poi, sono gli 8 colpi di vantaggio del nordirlandese Rory McIlroy sull’inglese David Lynn nel 2012 a considerarsi record da battere.

Infine, una nota dovuta tocca a Justin Thomas, che bagna il suo ritorno al numero 1 delle classifiche mondiali proprio giocando il PGA Championship. Ma, chiaramente, dovrà guardarsi da tantissimi assalti, su tutti quelli di McIlroy, dell’altro americano Webb Simpson e dello spagnolo Jon Rahm, lo spodestato.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse / Olycom

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