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Rugby, Top 12: iscrizioni rinviate, troppi club a rischio

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Un mese di proroga per cercare di salvare il salvabile. Il rugby italiano reintroduce gli scolastici “esami di riparazione a settembre” e sposta a fine agosto il termine ultimo per le iscrizioni al Top 12, il massimo campionato della palla ovale. La decisione è stata presa nell’ultimo consiglio federale che ha spostato dal 31 luglio alla fine di questo mese la scadenza per decidere se partecipare al campionato o meno.

Una scelta inusuale, ma dettata da una situazione economica difficile dopo l’emergenza Covid-19 che vede diverse squadre in bilico e con molti dubbi. Troppe, per Alfredo Gavazzi, le squadre che avrebbero potuto rinunciare la settimana scorsa e, dunque, ecco che alle società viene dato un mese in più per trovare sponsor e supporto economico ed iscriversi al torneo.

Due le società più in bilico. Da un lato ci sono I Medicei di Firenze, che secondo le voci che arrivano dalla Toscana sono più che propensi a dire addio al Top 12 e ripartire con la seconda squadra attualmente iscritta al campionato di Serie A. I fiorentini hanno già smobilitato, da coach Presutti a molti giocatori che hanno scelto altri lidi, e difficilmente questo mese in più cambierà lo stato dell’arte.

Simile la situazione di San Donà, anche se qui un lumicino di speranza sembra ancora esserci. I veneti devono decidere cosa fare, anche se appare probabile che senza un intervento diretto della FIR (cioè un aiuto economico sostanzioso per ovviare alla crisi dovuta al Coronavirus) anche il San Donà alzerà bandiera bianca e lo storico club ripartirà dalle serie minori.

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Nelle ultime settimane, poi, si erano fatti anche i nomi della Lazio e del Colorno, come realtà in crisi. Per gli emiliani, però, gli ultimi movimenti di mercato sembrano aver allontanato le paure del recente passato e salvo colpi di scena ci saranno nel prossimo Top 12. Più nascosta, invece, resta la Lazio, anche se da Roma non arrivano voci troppo preoccupanti. Dovessero rinunciare Firenze e San Donà, allora si prospetta un massimo campionato ridimensionato a Top 10 (situazione non così negativa, se si pensa che da anni è evidente che il rugby italiano non ha i numeri – né economici né di bacino di giocatori – per avere dodici top team), mentre dovesse rinunciare solo una squadra, allora appare probabile il ripescaggio di Verona, società che attende alla finestra l’evoluzione della situazione.

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duccio.fumero@oasport.it

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Foto: Carlo Cappuccitti – LPS

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