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Tennis, Rafael Nadal: “Tennis in secondo piano rispetto alle disgrazie che abbiamo vissuto. Non ho paura del ritiro”

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Il grande tennis ATP è ripartito ufficialmente in questi giorni a New York con il Western & Southern Open 2020, valevole come Masters 1000 Cincinnati. Il circuito mondiale ha riaperto i battenti dopo una pausa forzata lunghissima sul cemento americano di Flushing Meadows, che ospiterà in rapida successione il Western & Southern Open e lo US Open dovendo però far fronte a diverse assenze molto pesanti. Una delle più dolorose è sicuramente quella di Rafael Nadal, che ha preferito saltare la trasferta americana e attualmente si sta preparando per tornare in campo sulla terra rossa europea a settembre.

“Lo sport passa in secondo piano quando ci sono tante persone che soffrono, tante famiglie che hanno perso i propri cari – dichiara il pluricampione slam in una lunga intervista rilasciata alla versione spagnola del magazine GQ – Dico con tutto il mio cuore che non mi interessa se la pausa sportiva è stata buona, cattiva o normale, in tutti questi mesi ho pensato molto poco al tennis, penso che ci siano state cose molto più importanti e sufficienti disgrazie per metterlo in secondo piano. Quando la situazione sarà migliorata, spero di essere di nuovo completamente preparato per tornare in azione e rimanere competitivo”.

Il nativo di Manacor ha poi affrontato un tema molto delicato come quello dei social e di come vengano politicizzate e strumentalizzate le sue dichiarazioni: “Ammetto di essere di un’altra epoca, non sono nato con i social network né sono cresciuto con loro, vivo un po’ fuori da tutto questo, quindi non ho la percezione esatta del fenomeno. Siamo in un un mondo in cui le notizie negative o i commenti negativi fanno sempre grande notizia mentre quelle positive mai... Mi attengo a quello che ho detto e lo ripeto, perché non ho detto niente di straordinario. E perché non potrò esprimere la mia opinione su ciò che mi piace purché sia ​​con rispetto. Sono un cittadino spagnolo come tutti gli altri, sono un atleta come gli altri sono ingegneri o elettricisti, e ho lo stesso diritto di esprimere la mia opinione di qualsiasi altro cittadino. Se poi le mie dichiarazioni hanno un impatto o vogliono essere usate politicamente da una parte o dall’altra, non dipende da me. Non mi presto al gioco della radicalizzazione che molti stanno cercando di dare a questa società, polemizzando su tutto. Si è arrivati a un punto in cui qualsiasi cosa che io dico è politica… Non ho mai parlato male di un governo, ho semplicemente espresso un’opinione in cui credevo in quel momento e l’ho espressa con il massimo rispetto. Non sono un medico, sono uno sportivo che segue l’attualità, come potrei dare risposte su temi che non conosco? Ho una opinione, non risposte“.

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In chiusura, Rafa ha affrontato anche il tema legato al suo ritiro: “Tutto ha un inizio e una fine. Non sono una di quelle persone che hanno paura del ritiro. Quando sarà il momento di smettere, dovrò accettarlo e continuerò la mia strada cercando altre motivazioni e sfide nella vita“.

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erik.nicolaysen@oasport.it

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Foto: Leonard Zhukovsky / Shutterstock.com

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