Tour de France 2020, Bradley Wiggins: “I corridori hanno paura della pioggia? Si ritirino”

Stoccata pesantissima da parte di Bradley Wiggins nei confronti dei corridori che stanno affrontando il Tour de France 2020. Il vincitore della Grande Boucle 2012 non ha gradito l’atteggiamento del gruppo, caldeggiato in particolare dal tedesco Tony Martin (Jumbo-Visma): in seno al plotone, in sostanza, si è deciso di mettere in atto un vero e proprio patto di non belligeranza in virtù della pioggia battente che aveva reso l’asfalto viscido e portato diversi ciclisti alla caduta. Per questo la discesa conclusiva verso Nizza, se si eccettua il velleitario tentativo da parte dell’Astana, ha visto il gruppo avanzare ad un ritmo blando e senza alcun attacco.

Un atteggiamento che Wiggins non ha gradito per niente, come ha spiegato nel corso della sua rubrica quotidiana su Eurosport.uk: “Il ciclismo è uno sport duro. Se non ti piace, probabilmente devi andare in pensione“.

Ricordiamo che la frazione di ieri è stata costellata da cadute. Tre corridori sono stati costretti al ritiro: Philippe Gilbert e John Degenkolb della Lotto-Soudal e Rafael Valls della Bahrein-McLaren.

Wiggins ha poi rincarato la dose: “La strada è molto larga e sono i corridori a rendere pericolose le gare. Mark Cavendish ha parlato molto negli ultimi tempi della mancanza di rispetto che c’è in gruppo, in termini di come non venga regalato un centimetro a nessuno, nemmeno se sei Peter Sagan. Le corse stanno diventando sempre più competitive ed i corridori sono disposti a correre più rischi per vincere. Le cose stanno così. Quando invecchi, non hai più voglia di schiantarti. Vuoi tornare a casa dai tuoi figli e non essere coperto di cicatrici. Dovresti ritirarti. E’ uno sport duro, la vita è dura“. E’ probabile che il britannico, pur senza fare nomi, si sia rivolto in particolare a Tony Martin, 35enne tedesco che più di ogni altro si è esposto per neutralizzare la corsa in discesa.

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Foto: Shutterstock.com