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Ciclismo

Tour de France 2020: gli scalatori. Bernal e Quintana guidano la carica dei grimpeur

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Gli scalatori puri sono una delle categorie di corridori che i tifosi apprezzano di più. Perché capaci di infiammare le salite con i loro scatti e perché, sovente, devono recitare il ruolo di Davide contro il Golia che va forte non solo in montagna, ma anche a cronometro. E’ difficile, tuttavia, inquadrare con precisione i corridori che rientrano in questa categoria. E’ scalatore puro chi va forte in salita e può solo pensare a difendersi a cronometro e lo è chi ha il caratteristico stile in sella che il grande Adriano De Zan definiva “en danseuse“?

Prendiamo l’esempio di Charly Gaul: il lussemburghese è storicamente ricordato come il grimpeur per eccellenza dato il suo inimitabile stile in salita. Eppure era molto forte anche a cronometro, tanto che, in carriera, riuscì anche a battere Anquetil. Egan Bernal, stilisticamente parlando, ha poco a che spartire con l’Angelo della Montagna. In salita sale usando il rapportone e alzandosi di rado sui pedali. Un’azione ben diversa da quella leggiadra di Gaul, il quale amava rapporti corti. Però le caratteristiche del colombiano, che è solito esaltarsi nelle tappe più dure e sulle salite che superano i 2000 metri di altitudine, non possono far altro che collocarlo nella categoria dei grimpeur, della quale, oltretutto, sarà il faro al prossimo Tour de France.

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Tra gli attesi partecipanti del prossimo Tour de France, colui che più di tutti rispecchia l’archetipo di scalatore puro è Nairo Quintana. L’Alfiere dell’Arkea, quando la strada sale, è solito esibirsi in un’elegante danza sui pedali, quasi più bella che efficace. A inizio stagione, peraltro, Quintana aveva sfornato prestazione in salita come non gliene vedevamo fare da un po’. Purtroppo un infortunio al ginocchio nell’ultimo periodo gli ha scombussolato i piani e al Tour potrebbe faticare soprattutto sulle prime salite.

Tra gli atleti che saranno al via della Grande Boucle, considerati i parametri di cui sopra, possono essere considerati scalatori puri anche Romain Bardet dell’Ag2r, Miguel Angel Lopez dell’Astana, Mikel Landa della Bahrain-McLaren, corridore che si ispira palesemente a Marco Pantani, Sergio Higuita della EF Pro Cycling, il più esplosivo tra i grimpeur, Esteban Chaves, Adam Yates e Mikel Nieve della Mitchelton-Scott, Richard Carapaz del Team Ineos, campione in carica del Giro d’Italia, David Gaudu della Groupama-FDJ, fido scudiero di Thibaut Pinot, Sepp Kuss della Jumbo-Visma, gregario di Roglic che nelle ultime stagioni ha dimostrato di aver pochi eguali in salita quando libero di fare la sua corsa, il minuto Kenny Elissonde della Trek, forse lo scalatore più puro di tutti, dati i suoi pregi e i suoi difetti, e l’azzurro della UAE Team Emirates Fabio Aru, stilisticamente parlando meno bello da vedere rispetto agli altri citati, ma, quantomeno qualche anno fa, in possesso dello scatto devastante tipico dei grimpeur.

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luca.saugo@oasport.it

Twitter: @LucaSaugo

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Foto: Lapresse

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