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Ciclismo
Tour de France 2020: i cacciatori di tappe. Trentin e Bettiol in cerca di un successo nelle frazioni mosse
I corridori che partecipanno al Tour de France hanno molteplici obiettivi. C’è chi punta alla classifica generale, chi alla maglia a pois, chi a dominare le volate e conquistare la maglia verde. E poi c’è anche chi cercherà di vincere una frazione andando in fuga al mattino. In casa italia, i due cacciatori di tappe più quotati sono sicuramente Matteo Trentin della CCC, il quale si è imposto già tre volte alla Grande Boucle, e il re del Giro delle Fiandre 2019 Alberto Bettiol della EF Pro Cycling.
Per quanto riguarda le varie squadre, andiamo a vedere, nel dettaglio, chi sono i corridori che reciteranno questo ruolo. Nell’Ag2r i potenziali cacciatori di tappe sono il giovane Benoit Cosnefroy, campione del Mondo U23 nel 2017, Alexis Vuillermoz, il quale, in passato, vinse una frazione al Tour con arrivo sul Mur de Bretagne, e Oliver Naesen, ancora alla ricerca del suo primo successo in un grande giro. L’Astana schiera uno come Omar Fraile, che ha già timbrato il cartellino alla Grande Boucle, e il sempre temibile Alexey Lutsenko. Per l’esordiente B&B Hotels-Vital Concept un nome interessante è quello del coraggioso transalpino Quentin Pacher, un ragazzo che ha ottime doti da puncheur.
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La Bahrain-McLaren può contare su due come Pello Bilbao e Matej Mohoric che, negli ultimi due anni, hanno vinto tappe al Giro. Per la Bora ci sono Maximilian Schachmann, altro corridore che, nel 2018, ha timbrato alla Corsa Rosa, e il giovane Lennard Kamna, grande protagonista al recente Giro del Delfinato. La CCC, oltre a Trentin, ha un altro azzuro che con le fughe ha un ottimo feeling, Alessandro De Marchi, premiato come il più combattivo del Tour nel 2014, e il campione olimpico Greg Van Avermaet.
In casa Cofidis potrebbero avere spazio Cristophe Laporte e Jesus Herranda, quando non dovranno aiutare i capitani Elia Viviani e Guillaume Martin. Nella Deceuninck-Quick Step, ovviamente, i cacciatori di tappe più temibili sono Julian Alaphilippe e Bob Jungels, i quali non dovrebbero provare a fare classifica. La Lotto-Soudal, invece, ha l’eterno Philippe Gilbert, che al Tour de France vinse nel 2011, e il puncheur per eccellenza: Thomas De Gendt.
La Mitchelton-Scott, per le frazioni in cui solitamente va via la fuga, vanta un Daryl Impey che al Tour de France ha già vinto, mentre per quelle di montagna dove il gruppo lascia spazio c’è Mikel Nieve. In casa NTT non vanno sottovalutati i veterani Boasson Hagen e Roman Kreuziger e l’ermetico Michael Valgren. Anche la Sunweb schiera una vasta gamma di gente che può conquistare una tappa con una fuga da lontano: Soren Kragh Andersen, Tiesj Benoot e Marc Hirschi.
Tra le file della Total Direct Energy, il puncheur più temibile è quel Lilian Calmejane che ha già vinto una frazione nel 2017. Infine, c’è la Trek-Segafredo che ha un grande tridente di cacciatori di tappe composto da Jasper Stuyven, Edward Theuns e dal campione del Mondo in carica Mads Pedersen.
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luca.saugo@oasport.it
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Foto: Lapresse