Ciclismo

Tour de France 2020: il percorso a confronto con quello del Giro d’Italia. Molte meno cronometro. E le salite…

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È più difficile il Giro d’Italia o il Tour de France? La domanda si rinnova ogni anno, quando si valutano i percorsi delle due corse a tappe più importanti al mondo. La pandemia ha stravolto il calendario e così, per la prima volta nella storia, la Grande Boucle si correrà prima della Corsa Rosa (29 agosto-20 settembre per l’evento in terra transalpina, 3-25 ottobre per l’appuntamento in terra nostrana). Il tracciato su cui si daranno battaglia per la conquista della maglia gialla appare decisamente complicato, anche se rispetto alla tradizione ci sarà sicuramente meno caldo rispetto alla piena estate a cui siamo abituati.

La differenza principale che emerge riguarda le cronometro: quest’anno saranno appena 36,2 i chilometri in questa specialità al Tour de France, mentre al Giro d’Italia saranno ben 64,7 km. Una chiara inversione di tendenza, perché da sempre la Grande Boucle ha privilegiato le prove contro il tempo, ma in questa occasione sarà la Corsa Rosa a distinguersi per le sfide contro le lancette. In terra transalpina soltanto una tappa a cronometro, tra l’altro sarà la penultima e con gli ultimi 6 chilometri in salita all’8,5% di pendenza media per arrivare in cima a La Planche des Belles Filles. Sulle strade del Bel Paese ne avremo ben tre: si aprirà proprio in questo modo a Palermo (15 km), poi i complicati 34 km della “Crono del Prosecco” a metà manifestazione e infine i 15,7 km che chiuderanno la competizione a Milano.

E per quanto riguarda le salite? Si tratta di una bella sfida, probabilmente le due competizioni si equivalgono. Al Giro d’Italia si incomincerà a fare davvero sul serio alla terza tappa con l’ascesa dell’Etna dal versante inedito di Piano Provenzana (19 km al 6,6%, ultimi 3000 metri al 9%), ma poi bisognerà aspettare la nona frazione per rivedere un vero arrivo in salita (a Roccaraso, strada che va all’insù a gradoni). Passando per la Cesenatico-Cesenatico (frazione che presenta il tracciato dell’esigente Nove Colli) e l’arrivo in salita a Piancavallo, si arriva poi a un’ultima settimana complicatissima: Forcella Valbona, Monte Bondone, Passo Durone per arrivare a Madonna di Campiglio; Carlo Magno, Stelvio e arrivo durissimo ai Laghi di Cancano; Colle dell’Agnello, Izoard, Montgenevre, Sestriere per la penultima tappa da cinque stelle di difficoltà. Già detto della conclusione a Milano con una cronometro, ben diversa dalla tipica passerella sui Campi Elisi a Parigi.

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Al Tour de France, invece, si farà subito sul serio alla seconda tappa con oltre 4000 metri di dislivello a Nizza (spiccano Col de Turini e Col de la Colmiane). L’arrivo al Mont Aigoual, dopo aver superato il Col de la Lusette, non andrà sottovalutato ma probabilmente sarà l’ottava tappa a rappresentare uno snodo importante: Menté, Bales (11,7 km al 7,7%) e Peyresourde (9,7 km al 7,8%) per arrivare a Loundeville. Ci sarà poi modo di recuperare perché per avere un cinque stelle bisognerà aspettare il Pas de Peyrol, sede d’arrivo della tredicesima tappa: 5,4 km% all’8,1% di pendenza media ma due chilometri al 12%. A concludere la seconda settimana ci sarà il tappone con Col de la Biche (7 km al 9%) e l’arrivo sul Grand Colombier (17 km al 7%). L’ultima settimana sarà pirotecnica come al Giro d’Italia: 5 GPM e arrivo sullo strappo di Villard de Lans; la Grenoble-Meribel con i durissimi Col de la Madeleine (17 km all’8,4%) e Col de la Loze (21,5 km al 7,8%); tappone con Cormet de Roseland, Col de Saisies, Col des Aravis e Montéè du Plateau des Gliéres e arrivo a La Roche-sur-Foron sullo sterrato; la cronometro di La Planche des Belles Filles.

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stefano.villa@oasport.it

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