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Tour de France 2020, Luke Rowe: “In Astana hanno fatto la figura degli stupidi”. Fraile: “E’ stata una carneficina”

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Cadute a raffica nella prima tappa del Tour de France 2020. La pioggia che si è abbattuta nei dintorni di Nizza ha reso l’asfalto viscido e pericoloso, provocando decine di capitomboli. “Sembrava di pedalare sul ghiaccio“, ha dichiarato il francese Thibaut Pinot, il cui capitombolo si è rivelato senza conseguenze.

Anche la Ineos Grenadiers del campione in carica Egan Bernal ha dovuto pagare un conto salato: sono finiti a terra sia Pavel Sivakov (due volte) sia il costaricano Andrey Amador. Il giovane russo è giunto al traguardo con un ritardo di 13 minuti: accusa dolori ad un ginocchio e ad entrambi i fianchi, ma domani sarà in gara.

Nel corso della discesa conclusiva verso Nizza, i corridori hanno deciso di attuare una tregua, mantenendo un’andatura blanda per evitare ulteriori rischi a causa del maltempo. Una scelta fortemente caldeggiata dal tedesco Tony Martin (Jumbo-Visma): di fatto la corsa in quel frangente era ufficiosamente sospesa, pur senza alcun intervento formale da parte della giuria. Ciò nonostante l’Astana, incurante del gentlemen agreement, ha aumentato l’andatura in discesa, mettendo in fila il plotone. Peccato che il capitano Miguel Angel Lopez abbia perso il controllo della bici in una curva verso sinistra, finendo lungo e sbattendo con violenza la testa contro un cartello stradale: il casco lo ha salvato. Da quel momento in poi non si è più registrato alcun tentativo di allungo sino al termine della discesa.

Il comportamento del team kazako è stato fortemente criticato dal britannico Luke Rowe (Ineos Grenadiers) a Cyclingnews: “Il problema è che non pioveva da due o tre mesi, quindi l’asfalto era come il ghiaccio. Penso che siano caduti almeno la metà dei corridori di ogni squadra, Per fortuna lo abbiamo superato. Devo dire ‘chapeau’ a tutto il plotone, meno che all’Astana che si è messa a spingere in discesa ed il loro leader è caduto. Hanno fatto la figura degli stupidi“.

Pronta è arrivata la risposta da parte di Omar Fraile, uno dei due corridori dell’Astana che aveva accelerato in discesa (l’altro era Ion Izagirre), attraverso i microfoni di AS: “Non volevo accelerare, volevo solo impostare il ritmo. Era tutto molto pericoloso, se toccavi i freni cadevi. Era come guidare sul sapone. E’ stata una carneficina, quasi tutti oggi avevano la divisa strappata“.

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Foto: Carola Semino

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