Ciclismo

Tour de France 2020: Tadej Pogacar, obiettivo podio alla prima partecipazione

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Tadej Pogacar potrebbe essere la grande rivelazione del prossimo anzi, imminente, Tour de France. La Grande Boucle prenderà il via sabato 29 agosto da Nizza, e terminerà domenica 20 settembre sugli Champs-Elysèes a Parigi. La UAE-Team Emirates ha deciso che le punte della formazione per la scalata verso la top ten della generale saranno proprio lo sloveno Pogacar, e poi il sardo Fabio Aru. Anche se, al momento, si percepisce un certo vantaggio a livello di preparazione dello stesso Tadej, il quale potrebbe diventare il capitano unico della squadra emiratina in terra francese.

L’astro nascente della Slovenia è esploso lo scorso anno alla Vuelta a España, in cui ha conquistato ben tre tappe, terminando la corsa a tappe iberica al terzo posto in classifica generale, al secondo in quella a punti, e primo tra i giovani. Sembrava quasi il vero favorito per la vittoria finale, ma l’esperienza di Primoz Roglic e di Alejandro Valverde ha avuto la meglio. In questo Tour però, la situazione sarà diversa. Ci saranno da battere, su tutti, uomini come la maglia uscente Egan Bernal e il vincitore del Giro 2019 Richard Carapaz, mentre è ancora in dubbio la partecipazione di Roglic. Nairo Quintana non è al top della condizione, e altri possibili contendenti come Thibaut Pinot, Daniel Martinez, Miguel Angel Lopez, Tom Dumoulin, Adam Yates, e Julian Alaphilippe, non sembrano essere così invincibili.

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Se poi guardiamo a questo 2020, Pogacar si è sempre fatto trovare pronto in qualsiasi breve corsa a tappe; e considerato il fatto che oramai ha superato alla grande il test delle tre settimane, con la Vuelta del 2019, questa sua prima partecipazione al Tour non dovrebbe impensierirlo affatto. Con lui, oltre ad Aru, ci saranno anche David De La Cruz, Davide Formolo, e Jan Polanc in suo supporto nelle tappe di montagna, poi Marco Marcato, Alexander Kristoff, e Vegard Stake Laegen. Le frazioni adatte alle sue caratteristiche da passista scalatore saranno innumerevoli. E per un ragazzo così giovane, ma già esperto come Tadej, che cede difficilmente, e che sfrutta ogni occasione possibile, la scalata verso il podio parigino, a soli 21 anni, non sembra essere così improbabile. 

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Foto: Lapresse

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