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24 Ore Le Mans 2020: i favoriti categoria per categoria. Toyota ed Aston le auto da battere
Dal Circuit de la Sarthe tutto è pronto per l’88^ edizione della 24 Ore di Le Mans. Tra le 59 auto iscritte alla classica francese sono molti gli equipaggi che posso contendersi il primato nella propria categoria. Ricordiamo infatti che, nel Mondiale Endurance e nella 24h transalpina, sono quattro le classi che si sfidano contemporaneamente all’interno dei 13 chilometri e 626 metri di una pista unica al mondo.
Alla vigilia del week-end la classe più scontata appare la LMP1, la categoria regina che dovrebbe contendesi il primato assoluto. Gli ultimi anni hanno visto i pesanti abbandoni di Audi e di Porsche, una condizione che ha dimezzato le forze in campo ed ha lasciato i giapponesi di Toyota come unica squadra ufficiale. I nipponici, iscritti tra l’altro con una vettura ibrida (di fatto appartenente ad un’altra categoria) sono costretti a limitare la propria potenza con l’Eot (Equivalence of Technology). Questo sistema dovrebbe mettere tutti sullo stesso piano e permettere alle auto non ibride di poter combattere ad armi pari con le TS050-Hybrid. Il terzetto composto da Senna/Nato/Menezes #1 e Dumas/Berthon/Delétraz #3 tentano di tenere alta la bandiera di Rebellion Racing, missione non scontata vista la netta superiorità che vantano Buemi/Nakajima/Hartley #8 e Lopez/Conway/Kobayashi #7
Se in LMP1 la lotta appare già delineata, a meno di clamorose sorprese, in LMP2 l’incertezza regna sovrana. Sono infatti ben 24 le auto che si contendono lo scettro della categoria minore dei prototipi in cui, per regolamento, all’interno di ogni equipaggio vi deve essere almeno un pilota di categoria ‘Silver’ o inferiore. Nella lunga entry list di questa categoria spiccano sostanzialmente dieci formazioni.
La prima non può non essere l’Oreca 07 Gibson #22 di United Autosport. La formazione di Zak Brown, cercherà la prima affermazione a Le Mans in una stagione gloriosa per la coppia composta dal portoghese Filipe Albuquerque e dall’inglese Phil Hanson. I due corrono sempre senza una terza figura, ma a Le Mans questo non è possibile. Per questa ragione lo scozzese Paul Di Resta entrerà in gioco con la vettura che ha monopolizzato la scena nelle ultime tre tappe svolte del WEC. Ricordiamo inoltre che United Autosport, grazie anche alla vettura #32 di Owen/Brundle/van Uitert non ha mai perso una gara dalla 4h di Portimao dello scorso novembre, appuntamento valido come ultima prova della European Le Mans Series.
La seconda auto favorita è l’Alpine #36 di Negrao/Ragues/Laurent. La formazione transalpina cerca di difendere la corona del 2020 e di lasciarsi alle spalle il ritiro avvenuto nella 6h di Spa-Francorchamps, ultimo atto disputato del FIA WEC. Oltre ad United Autosport, anche i russi di G-Drive sono pronti ad insidiare il successo. Rusinov/Vergne/Jensen inseguono una vittoria che per un motivo o per l’altro non è mai arrivata. Questo terzetto, in scena con l’Aurus-01 (Oreca 07 Gibson), non sarà l’unico per G-Drive che supporterà anche l’auto #16 di Cullen/Tandy/Jarvis.
Tra i favoriti per l’edizione 2020 della 24 Ore di Le Mans spiccano altre due formazioni. La prima è quella di Jota Sport con Gonzalez/Da Costa/Davidson #38, mentre la seconda è l’Oreca #21 di DragonSpeed USA di Montoya/Derani/Buret. In questa serratissima classe non dimentichiamoci anche degli olandesi del Team Nederlands con van der Garde/De Vries/van Eerd #29 e gli svizzeri di Cool Racing #42 con Lapierre/Borga/Coigny.
Saranno invece 8 le auto che si contenderanno la classe GTE PRO, la principale categoria riservata alle splendide GT. Ferrari, Porsche ed Aston Martin si contenderanno la corona in una realtà dove si sentirà la mancanza di Corvette e delle due Porsche americane ufficiali, rimaste sul suolo statunitense per gli impegni nell’IMSA WeatherTech SportsCar Championship e per l’incertezza legata all’emergenza sanitaria. Alla vigilia della 24h, guardando le ultime prestazioni nel Mondiale, Aston Martin ha il favore del pronostico. Il ‘treno danese’ formato da Nicki Thiim e Marco Sorensen ha in bacheca tre delle sei competizioni svolte, l’ultima delle quali in quel del Circuit of The Americas (Texas) lo scorso febbraio. I due accompagnati dall’inglese Richard Westbrock cercheranno di ipotecare il titolo già a Le Mans, manifestazione che vale doppio in ottica WEC. Porsche sbarcherà sul Circuit de la Sarthe con due speciali livree evocative per celebrare i 50 anni dalla prima affermazione nella 24h. Le due 911 RSR-19 saranno condotte da Lietz/Bruni/Makowiecki #92 e da Estre/Christensen/Vanthoor #92, equipaggi che non hanno bisogno di ulteriori presentazioni. Ferrari si difende con Pier Guidi/Calado/Serra e con Bird/Rigon/Molina, rispettivamente alla guida delle 488 GTE #51 e #71 di AF Corse.
Ultima classe in pista, non per questo meno spettacolare, è la GTE Am. La realtà riservata ai piloti non professionisti accompagnati dai professionisti, vede moltissime auto che potrebbero primeggiare. Tra i 22 iscritti sono circa 10 quelle che si contendono il successo. AF Corse e Ferrari guidano la classifica con Collard/Perrodo/Nielsen #83, a segno nell’ultima 6h di Spa-Francorchamps (Belgio). Per la Rossa spiccano anche la 488 GTE #54 di Castellacci/Flohr/Fisichella (AF Corse) insieme all’auto #55 di Spirit of Race di Cameron/Scott/Griffin.
Aston Martin sfida la casa di Maranello con la Vantage GTE ufficiale e quella privata di TF Sport. La prima, affidata a Gunn/Dalla Lana/Farfus #98, insegue il successo a Le Mans, un obiettivo condiviso con TF Sport, in scena con Yoluc/Adam/Eastwood #90.
Nella battaglia per il successo nella seconda categoria riservata alle GT citiamo anche gli equipaggi di Porsche, rappresentata dal Team Project 1 e dal Dempsey-Proton Racing. La prima squadra citata dovrà difendere il successo di classe del 2019 e per l’occasione si presenta con Cairoli/Perfetti/ten Voorde #56 e con Keating/Bleekemolen/Fraga #57. Sono invece tre le 911 RSR affidate alla squadra del famoso attore Patrick Dempesy, terzo a Le Mans nel 2016. La compagine statunitense approda in Francia con tre auto molto competitive. La prima da citare è la #77 di Ried/Pera/Campbell, secondi a Spa dopo una stagione abbastanza deludente. La squadra di Dempsey può fare affidamento anche su Preining/Felbermayer Jr/van Splunteren #78 e Bastien/Preining/de Leener #88.
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Foto: LaPresse