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24 Ore Le Mans 2020, tutte le vittorie dell’Italia. Ultimo trionfo nel 2008 con Dindo Capello

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Nella lunghissima storia della 24 Ore di Le Mans non è possibile non citare l’Italia, una delle nazioni più vincenti della storia di questa corsa. Il tricolore è infatti salito per più volte sul gradino più alto del podio in particolare negli ultimi  decenni grazie a due personaggi del motorsport: Rinaldo ‘Dindo’ Capello ed Emanuele Pirro.

Questa coppia, legata al marchio Audi, ha collezionato un totale di 8 affermazioni sul Circuit de la Sarthe. L’ultimo a salire sul gradino più altro del podio è stato Capello. Il piemontese ci ha regalato l’ultima affermazione italiana nella maratona francese nel 2008. L’astigiano, in coppia con i tedeschi Frank Biela e Marco Werner ha messo in bacheca la sua terza ed ultima 24h nell’ultimo anno di attività dell’Audi R10 TDI, a segno per ben tre volte consecutive dal 2006.
Capello conquistò anche l’edizione 2004 e 2003 della 24h francese con Audi e con Bentley.
Ricordiamo infatti che il piemontese, in coppia con il danese Tom Kristensen e l’inglese Guy Smith, consegnò al prestigioso brand britannico il successo con la Bentley Speed 8.

Il secondo italiano che ha segnato la storia di Le Mans è Emanuele Pirro. Il romano ha scritto delle pagine indelebili nel lunghissimo libro di Le Mans. Ricordiamo infatti che l’ex alfiere di Audi ha messo in bacheca cinque 24h . Il nostro connazionale è nella Top3 dei più vincenti della classica francese. Pirro condivide il primato con il già citato Franck Biela ed il britannico Derek Bell. Il ‘terzetto’ guarda da lontano il belga Jacky Ickx (6 vittorie in carriera) ed il danese Tom Kristensen, Mr Le Mans con le sue 9 affermazioni. Il primo sigillo per Emanuele Pirro nella classica francese risale al 2000 in coppia con i citati Biela/Kristensen. Il medesimo terzetto sulla mitica Audi R8 si confermò nelle due edizioni seguenti, una missione per nulla scontata. Le altre due affermazioni di Pirro a Le Mans arrivarono nel 2006 e nel 2007 in auto con i tedeschi Biela/Werner.

Ripercorrendo l’albo d’oro della 24h francese dobbiamo scorrere al 1932 per scovare la prima vittoria di un italiano. Il primo fu Luigi Chinetti che, in coppia con il francese Raymond Sommer regalò all’Alfa Romeo la seconda affermazione a Le Mans. La casa del ‘Biscione’ si ripeté nelle due annate successive. Ricordiamo infatti che nel 1933 Tazio Nuvolari mise in bacheca la sua unica Le Mans, mentre il già citato Chinetti bissò il trionfo del ’32 nel ’34. Dopo questo trittico di successi passarono diverse stagioni prima di rivedere il tricolore sventolare sul Circuit de la Sarthe.

Il 1963 fu l’anno perfetto per il Bel Paese. A bordo di una Ferrari, Ludovico Scarfiotti e Lorenzo Bandini misero in bacheca la 31° edizione della maratona francese,   fu l’unica annata in cui un equipaggio tutto italiano monopolizzò il gradino più alto del podio. L’Italia con Nino Vaccarella primeggiò anche l’anno seguente in coppia con il transalpino Jean Guichet
Sono altri 4 i nostri connazionali che per una volta nella propria vita si sono affermati nella famosa località francese. Con una Porsche 956 in macchina con i tedeschi Klaus Ludwig e John Winter, il milanese Paolo Barilla salì sul gradino più alto del podio nel 1985.

Nell’ultimo decennio del XX Secolo è doveroso segnalare altre tre affermazione da parte degli italiani. Il francese Yannick Dalmas e l’americano Hurley Haywood in coppia con il nostro Mauro Baldi si  imposero nell’edizione del 1994. Gli altri due piloti da citare, prima del dominio imposto da Pirro e Capello, sono Michele Alboreto e Pierluigi Martini. Il primo dei due, indimenticato pilota di F1, colse il suo unico successo nel 1997 in coppia con lo svedese Stefan Johansson e con il già citato Tom Kristensen a bordo di una TWR-Porsche WSC-95 del Joest Racing. Ultimo, ma non meno importante è Pierluigi Martini. A bordo della BMW V12 LMS l’emiliano siglò l’unica vittoria della storia BMW in coppia con il francese Yannick Dalmas e con il tedesco Joachim Winkelhock.

 

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Foto: LaPresse

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