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Caso Schwazer, il gip del Tribunale di Bolzano: “I dati confermano un’anomalia nella concentrazione di DNA nelle urine del marciatore”
“La concentrazione di DNA nelle urine non corrisponde a una fisiologia umana e i dati confermano un’anomalia” sono queste le dichiarazioni rilasciate stamattina da Giampiero Lago, e riportate dalla Gazzetta dello Sport, perito nominato dal gip del tribunale di Bolzano e comandante del Ris dei carabinieri di Parma, nella nuova udienza dedicata al secondo caso della positività del marciatore azzurro Alex Schwazer.
Mentre sembra che la procura di Bolzano abbia già aperto un fascicolo sulla possibile manipolazion del test, la WADA, per bocca del professor Vincenzo Pascalli, ha però criticato le parole di Lago. “L’abbondanza di DNA in questo estratto non è per nulla anormale e non ha bisogno di particolari spiegazioni” afferma Pascalli “Invito Lago a pubblicare le sue sperimentazioni, le quali, a mio avviso, si basano su ipotesi troppo semplici e futili. Le sue obiezioni sono a corto raggio, al contrario del documento WADA che è formidabile“.
Dal canto suo, invece, il marciatore, ai microfoni della Gazzetta dello Sport, si è detto soddisfatto di quando è emerso dall’udienza. Queste le sue parole: “Sono contento che la perizia abbia smentito un collegamento tra il super allenamento e l’innalzamento dei valori di DNA. La Wada dice che è dovuto all’uso di testosterone, ma non ha voluto fornire dati. Se avessi avuto una patologia che alzava quei valori, inoltre, lo avrebbero saputo tutti, perché sicuramente per uno sportivo professionista, una cosa del genere, non passa inosservata. Questa è la gara più difficile di tutte, la manipolazione c’è stata e ora dobbiamo dimostrarlo”.
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luca.saugo@oasport.it
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Foto: Lapresse