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Ciclismo
Ciclismo, Chris Froome: “Tour de France? Non ero in condizione, capisco la decisione della Ineos”
Ieri, mentre i partecipanti al Tour de France si riposavano per la prima volta dall’inizio della corsa, Chris Froome era in azione alla Tirreno-Adriatico, primo appuntamento per lui dopo la decisione della Ineos di non convocarlo per la Grande Boucle. La Corsa dei Due Mari sarà un modo per prepararsi in vista della Vuelta a España (20 ottobre-8 novembre), dove il campione britannico sarà il capitano del team.
Parlando a Cyclingnews e a La Gazzetta dello Sport prima della partenza da Camaiore, Froome ha dichiarato di non sentirsi deluso per la mancata partecipazione al Tour de France: “Non è stata una sorpresa. Capisco, al 100%. Io stesso non mi sentivo in forma come avrei dovuto essere”. L’ambizione del trentacinquenne nato in Kenya è però quella di vincere il quinto Tour della propria carriera in maglia Israel Start-Up Nation, dove approderà nel 2021: “Non avrei firmato se non lo avessi creduto possibile. Mi diverto quando la gente dice che sono finito: mi dà motivazioni extra, ma solo il tempo dirà la verità“.
La scelta della Ineos di non portarlo al Tour ha chiaramente stravolto i suoi programmi: “Ovviamente, sapendo di non andare al Tour, ho ridotto il volume di ciò che stavo facendo sulla bici e mi sono focalizzato di più su un lavoro di forza muscolare. Prima del Tour mi sentivo come se fossi carente in intensità e penso che provare a guadagnare un po’ di tono muscolare probabilmente mi aiuterà a raggiungere la forma. Non vedo l’ora di avere una settimana di corsa in più nelle gambe. Questo conta tanto come preparazione per la Vuelta. E, allo stesso tempo, spero di poter fare un buon lavoro per Geraint Thomas, che dovrebbe lottare per la vittoria qui“.
Poi, qualche considerazione riguardo al Tour de France in corso: “Sembra che Egan (Bernal, ndr) sia in buona forma ed è un’ottima notizia. Speriamo che la corsa arrivi normalmente fino a Parigi: aspettiamo l’esito dei tamponi oggi. Sarà dura estromettere Roglic dalla posizione dominante che ha ora e, oltre a ciò, anche Pogacar sta illuminando la gara. Noi tutti abbiamo sempre visto che Roglic tende a calare un po’ nei Grandi Giri durante la terza settimana e lui davvero stava volando al Tour de l’Ain e al Giro del Delfinato prima della sua caduta. Resta da vedere quanto durerà: è tutto ciò che rende il Tour così eccitante“.
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antonio.lucia@oasport.it
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Foto: LaPresse