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Ciclismo
Ciclismo, Filippo Ganna entra in una nuova dimensione. Alle Olimpiadi da protagonista tra pista e strada: può vincere?
Filippo Ganna è l’uomo più veloce del mondo, sia su pista, che su strada. Il verbanese è il ragazzo dei record, che a soli 24 anni ha già costruito una carriera da fuoriclasse. O meglio, la sua immensa bravura si era già capita da tempo con la pioggia di medaglie su pista, con le sue maglie iridate dell’inseguimento individuale e il record del mondo. Le prove su strada, quelle a cronometro, erano soltanto una questione di tempo.
Due campionati italiani, un bronzo mondiale nel 2019, la cronometro da paura alla Tirreno-Adriatico, e infine il trionfo iridato a Imola. Era il super favorito della prova contro il tempo di oggi, e ha rispettato anzi, superato le attese, scacciando fin da subito gli avversari, e segnando per sempre la storia del pedale azzurro. Nessuno come lui. E tra i sogni che vanno qua e là, prima c’è la maglia rosa nell’imminente crono di apertura del Giro in quel di Palermo, ma poi c’è anche quell’Olimpiade rimandata al 2021 in cui sarà l’uomo più atteso sia su pista che su strada. Cosa farà il verbanese?
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Ovviamente mancano ancora 10 mesi prima dell’appuntamento nipponico, ma a questo punto è innegabile che Ganna potrebbe tentare la sorte sia nell’Inseguimento a squadre con il quartetto azzurro, che a livello individuale con la cronometro individuale su strada in cui, al momento, potrebbe partire come favorito numero uno d’obbligo. In ogni caso è innegabile che la preparazione verso il 2021 verterà tutta su Tokyo, con la prova su pista in cui l’Italia ambisce al podio dopo tre bronzi mondiali in quattro anni grazie ai ragazzi dell’Inseguimento a squadre, che faranno di tutto pur di contrastare l’avversaria numero uno della Danimarca. Il capotreno? Ovviamente Filippo Ganna. Sarà lui a lanciare gli azzurri verso uno storico podio olimpico.
E poi abbiamo per l’appunto la cronometro. Le due specialità sono divise da soli 5 giorni, ossia il 28 luglio la prova contro il tempo, e il 2 agosto le qualificazioni su pista. Infattibile forse, ma se riuscirà a mantenere questa condizione e questa lucidità, non è una cosa così utopica. Forse la pista è il suo primo vero obiettivo, pensando all’impegno messo finora con il quartetto, mentre la cronometro potrebbe risultare uno sfizio in più. Di sicuro gli avversari non si faranno sorprendere. Ma con un Ganna così, che migliora e matura anno dopo anno, bisogna sempre aver paura.
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lisa.guadagnini@oasport.it
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Foto: Lapresse
Gabriele Dente
25 Settembre 2020 at 22:46
Già, il percorso non è favorevole a Tokyo; non si tratterebbe di migliorare ulteriormente le proprie prestazioni ma di snaturare le proprie caratteristiche, non so se riuscirà a farlo. Intanto ci godiamo un successo storico, dal peso specifico immenso, data la scarsa tradizione fino all’avvento dello sfortunato Malori e dell’immenso Ganna!
ghost
25 Settembre 2020 at 20:46
non facciamoci troppe illusioni: con un’altimetria come quella della prova olimpica, non vedo come Ganna possa pensare di andare a medaglia.
decisamente troppa salita per contrastare gente come Dennis, Thomas, Froome (se tornerà in forma), Van Aert, Evanepoel, Van Der Poel e magari qualche tedesco più forte e preparato di quelli visti a Imola.
meglio non correre rischi e puntare decisi alla pista, magari aggiungendo al quartetto la madison in coppia con Viviani (con le tirate di Ganna e gli sprint di Viviani si formerebbe una coppia da sogno), anche se prima bisognerebbe fare un po’ di prove e di esperienza in quella gara così complicata, di certo non si potrà improvvisare al momento.